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Stranger Things 4 stagione - Vol 2

E siamo qui. A distanza di pochi giorni dall’uscita del volume 2 della quarta stagione di Stranger Things. Quattro ore di adrenalina pura in...

30/11/22

Recap di Novembre - la desolazione di Anna

Manca poco più di un’ora alla mezzanotte e finalmente ho il tempo per mettermi a scrivere qualcosa. In questa penuria di mese devo dire che ho fatto solo due cose: studiare e sclerare per lo studio. 

Volevo fare un recap del mese di novembre, raccontando ciò che ho fatto, ho guardato o letto. Ma ad essere onesta devo dire che l’unica novità di novembre è Shameless, la serie tv di cui vi sto parlando senza spoiler su Instagram. Che dirvi, in più? Nulla, la amo. Non avrei mai pensato che mi potessi innamorare così tanto di alcuni personaggi, come è successo con i Gallagher. Devo dire che è ciò che più si allontana dal mio genere di serie tv ma, tra video su tiktok e sbirciatine mentre mio padre la divorava nel corso del tempo, mi sono sempre più incuriosita. È sempre stata nella mia lista di serie tv che prima o poi guarderò ma aspettavo la sua conclusione. Tra truffe e furti questa famiglia mi è entrata nel cuore. Inutile dirvi che Lip è il mio personaggio preferito. DEVO SMETTERLA DI INNAMORARMI DEI PERSONAGGI CON GLI OCCHI CHIARI. 

L’unica eccezione forse è Stiles Stilinski, ma Dylan è Dylan quindi shh. Non mi metto a fare una lista dei miei amori perché voglio conservare ancora un po’ quella parvenza di dignità che mi è rimasta prima di sputtanarla anche qui. 

Ho detto una cazzata, ho visto anche altro a novembre, me so scordata, sono dovuta andare a vedere su Instagram per ricordarmene. Ho visto la serie argentina El fin del Amor con protagonista la cantante e attrice Lali Esposito (che abbiamo visto anche in Sky Rojo, Casi Angeles -Teen Angels in Italia-, e Robertina in Floricienta/Flor) che interpreta Tamara Tenembaum, non ve ne parlo ulteriormente perché ho già approfondito su ig. Ho visto anche Enola Holmes 2 e Black Panther Wakanda Forever che non hanno bisogno di presentazioni e come qui sopra, trovate i miei due spicci su un post sempre su ig. 

Vorrei dirvi che ho letto qualcosa. I libri dell’università valgono? Perché sto mese è una miseria. Non ho letto nulla. Avrei voluto finalmente terminare Inferno di Dan Brown ma non ho nemmeno aperto una pagina, che schifo. Me lo porto avanti da mesi e non riesco a finirlo. Non è che non mi piaccia anzi, è molto bello e la storia mi ha presa ma ormai sono mesi che non tocco libro. Sarà che sono in blocco ormai da più di due anni ma vorrei riprendere a leggere almeno un libro al mese e non uno ogni sei mesi. Spero di uscirne presto e di non leggere solo libri per l’uni a dicembre. Devo finire Inferno. Devo. 

Mentre mio padre in cucina si guarda One Piece, che spero di riprendere a guardare, ho ricordato che ho finalmente ricominciato anche Fullmetal Alchemist che, a mio parere, è una delle storie più belle mai raccontate. Oh che volete a me i fratelli rapiscono il cuore. Così come i Winchester, i Salvatore, i Mikaelson e ora i Gallagher, anche gli Elrich mi hanno fatto sciogliere come una pallina di gelato al sole. 

A PROPOSITO DI FRATELLI. A ottobre circa ho fatto maratona rapida e schifosa di rewatch di The Vampire Diaries. Sì, dopo anni, la sto riguardando, per incazzarmi come si deve delle cose che mi fanno rabbrividire. Eppure, con tutti i suoi difetti la amo. Non riesco ad odiarla. Ha delle robe senza senso allucinanti ma fa nulla, tutto fa buon brodo. Anche le mie lacrime per non aver avuto un endgame Klaroline decente. Sì sono ancora incazzata per sta roba, nessuno mai me la toglierà dalla testa. Klaus meritava quel finale lì, non quella merda che ha scritto Julie Plec, Pleccona ti odio e lo farò per sempre. 

Piccola digressione sulla musica. Amo la colonna sonora di TVD e infatti ritengo che le canzoni inserite all’interno degli episodi di questa serie, la rendano unica. Infatti da settimane mi sto sparando a rotazione tutta la playlist di canzoni e ci sono momenti in cui piango, altri in cui sono sull’orlo di una crisi isterica e altri di disperazione. Ma è così, TVD è un’altalena di emozioni e così sono le sue canzoni e i suoi personaggi. Altalene. Vero Damon? Vabbè lasciamo stare, non tocchiamo cavi scoperti. 

Una canzone che ho ascoltato tanto questo mese è Total Eclipse of The Heart che già conoscevo ma ho riscoperto volentieri proprio la prima settimana di questo mese. Oltre alle solite canzoni che mi porto sempre dietro, come i Medley di Pitch Perfect che ormai so a memoria e poco altro. 

Volevo giusto dire due parole su sto mese demmé e invece ne è venuto fuori un poema, mi scuso.

Io vi saluto e spero di sopravvivere a Natale e di non schioppà prima di finire di vedere i riassunty accuratissimi di Trono su LOTR. Ciaos vivogliobbene

 

15/11/22

Ratched.

*Piccola premessa. Questa recensione è stata scritta al momento dell'uscita della serie in questione. Ecco perché è scritta in un determinato modo, quindi ora vi lascio alla me di mesi fa*

 Prima di iniziare devo fare una piccola ammissione di colpa. Non ho visto il film “Qualcuno volò sul nido del cuculo” e non ho letto il romanzo. Prometto assolutamente di recuperare, ma per questa recensione sarò vergine di film e libro, quindi mi baserò su ciò che ho visto. In ogni caso se volete sapere qualcosa di più da qualcuno che ne sa certamente più di me, vi consiglio i video che Violetta Rocks e Arianna Bonardi hanno fatto su sta serie, sono assolutamente molto più sensati e con un pelo di conoscenza in più.

Ratched, ennesima fatica di Ryan Murphy, creatore di American Horror Story, Glee e Hollywoode tante altre, con protagonista la meravigliosa Sarah Paulson, è arrivata su Netflix da poco. Ho guardato questa serie spinta da una mia amica, molto fan di Sarah, e io, fan del lavoro di Murphy mi sono lasciata convincere.

La storia dell’infermiera Mildred Ratched mi era sconosciuta, quindi vedere la sua evoluzione e come arriva ad essere, dopo, nel romanzo e nella sua trasposizione cinematografica, mi ha incuriosita. Mildred è una donna fredda, calcolatrice, con un impellente bisogno di aiutare gli altri. Per questo motivo è infermiera o, perlomeno, così ci fa credere all’inizio. La conosciamo quando arriva in California per lavorare nella clinica psichiatrica del dottor Hanover, un medico visionario che, a mio parere, è meglio che abbia le visioni della galera in cui dovrebbero rinchiuderlo per le cose orribili che fa ai suoi pazienti. Ma arriviamo al perché Mildred si reca in questa clinica: vuole liberare Edmund, suo “fratello”, che è stato portato lì in attesa di un responso da parte del medico che deciderà se lui fosse lucido mentalmente durante il massacro dei preti. In caso fosse lucido sarebbe stato condannato alla sedia elettrica.

Ma svelare la trama non è il mio compito. Voglio dirvi che, anche se è stata già confermata una seconda stagione, avrei preferito fosse una serie autoconclusiva. Vi spiego anche il motivo. Murphy ha la meravigliosa abitudine di buttare tutto in vacca con il passare delle stagioni, come è successo con American Horror Story nel corso degli anni.

Ratched mi è piaciuta? Ehm, non lo so. Non riesco a capire cosa c’è che non va. Conoscevo la maggior parte del cast principale ma non ho avuto modo di affezionarmi ai personaggi. A nessuno. Tranne che Huck. A lui mi sono proprio legata. Sarà per il suo precedente ruolo di Ethan in Teen Wolf, o la sua breve storia in Ratched, ma con lui ho detto: “Potete ammazzarli tutti, TUTTI, tranne Huck”. E che hanno fatto sti stronzi? Hanno ammazzato Huck. Ma porca zozza. Una rabbia incredibile. Volevo mollare tutto. Però ho continuato e la fine ha lasciato una porta aperta.

 Vorrei parlare dei personaggi in maniera più approfondita ma non saprei dare delle opinioni fondate, dato che li abbiamo visti per pochi episodi in totale, se non per Mildred e la Bucket che, avremo modo di conoscere meglio nelle prossime stagioni, proprio come Edmund, Charlotte e Gwendolyn.

Le cose che più mi hanno lasciato senza parole è la fotografia e la scenografia. La fotografia è impressionante, ha dei colori accesissimi, una saturazione più alta del normale. I colori principali sono il verde e il rosso, spero che questa scelta venga fatta anche nelle prossime stagioni. I costumi sono meravigliosi, Sarah sembra nata per vivere tra gli anni 40 e 70 del ‘900. Come abbiamo anche notato in AHS Asylum, è perfetta per le serie d’epoca.

Parlando di Sarah, lei è stata fenomenale, bravissima come sempre, vedrò se è in linea col personaggio di Mildred Ratched nel film e nel romanzo, ma per quel poco che ho visto mi ha lasciata senza parole. Donna fredda, capace di qualsiasi cosa pur di raggiungere il suo scopo, arriva alla clinica e porta scompiglio. Inizia a sciogliersi con la conoscenza di Gwen, la segretaria del governatore, con cui instaura prima un apporto di amicizia, poi col tempo inizia ad innamorarsene fino ad averci una relazione. Ecco questo suo lato tenero e romantico mi ha stranita, lo trovo in contrasto con la sua personalità calcolatrice. Dopotutto fa ammazzare un sacco di gente per i suoi scopi, eppure, alla fine cambia idea sul far scappare Edmund, che scappa ugualmente in altri modi.

AH! Una parte che mi stava piacendo tantissimo era tutta la stoyline di Lenore, Sharon Stone è sempre meravigliosa, con la questione del figlio psicopatico, peccato che si sia esaurita nel giro delle 8 puntate, avrei voluto vederla ancora, come Huck, ma anche lei via nel culo. RYAN CHE COMBINI?! Mi bruci i personaggi con una storia interessante, a favore della fuga di Mildred e Gwen in giro per l’America, perché altrimenti Edmund le ammazza. Capisco che la serie si basi sull’infermiera Ratched, ma anche un mezzo approfondimento sugli altri sarebbe gradito.

Mi ha fatta incazzare da morire questa scelta. Erano personaggi interessanti, del dottor Hanover mi importa una sega, ma loro!! Volendo si potevano lasciare in vita, e fatti morire più tardi, se proprio li volevano morti, ma non così in fretta, come lo strappo della ceretta. Toh ho fatto anche la rima. Ma porca troia. Davvero, una rabbia assurda, ma vabbè scelte registiche e di sceneggiatura. Spero che nella prossima stagione inseriscano personaggi altrettanto interessanti, perché altrimenti qui ce ne andiamo davvero a puttane. E mi dispiacerebbe tantissimo che tutto il potenziale che ha andrebbe sprecato.

A parte questa cosa che mi ha fatto storcere il naso, il resto è molto carino. Lo sviluppo mi è piaciuto. La storia della tipa col disturbo della personalità è fantastica, l’attrice è stata bravissima, le sono grata per aver fatto fuori Hanover che già ci stava sui maroni per i suoi metodi di dubbio gusto. Spero che ci facciano vedere Charlotte ancora di più nella prossima stagione, così come Louise, che per quanto possa essere antipatica, la adoro! Mi fa morire. So di star riponendo troppe speranze nella prossima stagione, ma voglio ricredermi sul fatto che credo si concentreranno sulla storia d’amore di Mildred e Gwen. Vabbè c’è Edmund alle loro calcagna, faranno altro oltre che stare in spiaggia!

Va bene credo di aver detto più o meno tutto quello che volevo dire. Dopotutto è una serie TV di Ryan Murphy, con tutto ciò che esso comporta, sangue, omicidi, complotti e roba assolutamente inquietante. Spero che andando avanti ci regali emozioni! Vi saluto e vi raccomando di ascoltare la sigla perché è fighissima. Vi ringrazio di aver letto fino a qui, alla prossima stagione! Ciao.

16/09/22

Once Upon A Time.

 C’era una volta una Foresta Incantata popolata dai personaggi classici che conosciamo, o che pensiamo di conoscere. Un giorno si ritrovarono intrappolati in un luogo dove a tutti era stato rubato il lieto fine. Il mondo reale.

Non so perchè, ma ho sempre pensato che non avrei mai guardato questa serie. Forse perchè non è il mio genere, anche se non ho ancora capito quale sia, effettivamente, il mio genere, visto che guardo di tutto. 

Once upon a time. Non credevo che prima o poi sarei arrivata a guardarla ma, contro ogni mia aspettativa, l'ho iniziata e se ve ne sto parlando vuol dire che, sorprendentemente, l'ho finita. Sorprendentemente sì, perchè faccio tanta fatica a concluderle se iniziano a stancarmi.

Non so cosa mi ha portato a pigiare "Play" quella sera, ma l'ho fatto e di colpo mi sono ritrovata ad aver guardato sei episodi di fila.

Ovviamente, da buona autospoileratrice, sapevo già tutti i nomi dei personaggi e alcune ship, grazie ai Danicommenti del sommo Daninseries, ma non conoscevo tutti i background e le loro storie ma tranquilli, ho recuperato subito spoilerandomi il mondo. Dopo la fine della seconda stagione però.

Ho guardato la prima stagione con molta tranquillità, ma perchè non c'era Hook a spronarmi a guadarla. Certo c'era Graham (aka Jamie Dornan), che io adoro, ma schiatta dopo 5 minuti e non torna più lasciandoci con l'amaro in bocca. Chiaramente abbiamo anche Charming che amo come se non ci fosse un domani ma scusatemi. Hook è Hook.

La prima stagione ti introduce un po' la storia, ti fa conoscere i personaggi e tutto ciò su cui si basa OUAT, ovvero il sortilegio di Storybrooke che deve essere spezzato da una ragazza che, onestamente, non ho capito se mi piace o meno. Sì, sto parlando di Emma. Per carità, è un bel personaggio ma, non permette di capire il suo animo a fondo. Cosa che non mi è capitata, invece, con Regina. La Queen della Enchanted Forest è uno dei personaggi più belli e complessi, ma al contempo semplici nella loro fragilità (che minchia ho scritto? boh) che io abbia mai visto.

Ma dei personaggi parliamo dopo.

La cosa che più mi ha colpita è il modo in cui ci hanno raccontato le storie dei personaggi e le loro interazioni prima del sortilegio. Le storie dei personaggi, appunto, sono la chicca più bella, come si intrecciano e come tutte quante, manipolate da Rumple (Tremotino), portino alla creazione del sortilegio e, di conseguenza, Emma a Storybrooke.

Ammetto che al principio non capivo il motivo per cui Rumple facesse tutto ciò che faceva, dopotutto era quello l’effetto desiderato, ma tutto mi è diventato chiaro in un episodio della seconda stagione (che ho schifosamente guardato in due giorni) e lì ho capito il potenziale di questa serie. Diciamo che me ne sono innamorata.

Per quanto mi riguarda le stagioni migliori sono la seconda, per la rivelazione su Rumple che è un genio, e la terza per le sue storyline meravigliose come quella di Hook, quella di Peter Pan con suo figlio, la storia di Baelfire (non lo chiamerò mai Neil), ma soprattutto la storia di Regina e Robin.

Un’altra cosa che ho apprezzato è la presenza di Henry, figlio di Emma e Regina che, per le prime stagioni, ha dato una notevole mano non ingolfando il tutto. Henry è fondamentale per scatenare il tutto, che sia l’arrivo di Emma, la rottura del sortilegio o che sia far capire a Regina che è una persona migliore di quel che crede. Lui ha il compito di credere, lui è il truest believer (in italiano suona malissimo), e ciò lo poterà a diventare l’autore di tutte le storie. La questione dell’autore non l’ho capita molto, ma ci sta che lo sia lui. Poi si collega perfettamente alla settima stagione. Prima di addentrarmi in ciò che penso del resto della serie vorrei parlarvi dei personaggi, che per me hanno davvero regalato gioie.

Emma, la protagonista. Non lo so. Giuro, non so ancora se mi piace, e la serie è finita. È una protagonista forte, determinata, intraprendente e una eroina a tutti gli effetti. Però non mi ha convinta fino in fondo. La sua storyline con Henry, però, è dolcissima. La preferivo in House, la dottoressa Cameron era fantastica.

Regina, la nostra Evil Queen. LA AMO. Personaggio unico, sfaccettato, profondo, ambivalente, fragile e forte nello stesso momento. In amore più sfigata di me, poraccia, ma non ha mai perso la sua determinazione, c’è sempre per la sua famiglia, per Henry e per aiutare la sua amata Storybrooke. Un amore, il suo con Robin, più struggente e triste di molti. Regina ha meritato il suo Happy ending più di chiunque altro. Anche se dovevano far tornare Robin.

Rumplestiltskin, ho cercato su internet il suo nome perché sono stupida e non lo sapevo scrivere, VABBÈ Tremotino. Personaggio fortissimo, come tutti i protagonisti di questa serie, ha creato l’intreccio che ha dato il via alla serie. Ambiguo fino alla fine, ma impossibile da odiare. Per i suoi figli e per Belle fa letteralmente di tutto. Tutto. Pur far del male ad altri. A volte nel giusto, a volte nel torto è sempre rimasto coerente con se stesso. Riscatta se stesso come persona e non come Signore Oscuro, nel finale, dando la vita per salvare Hook del Reame dei desideri. La sua storia d’amore con Belle è meravigliosa, quando ballano sulle note della colonna sonora del classico Disney mi sciolgo in una valle di lacrime. Ho adorato la questione con Pan, suo padre, e come hanno allacciato tutto quanto con Henry, suo nipote. Rumple ti voglio bene, ma ad Henry ci devi tenere un pochino di più, è tuo nipote cazzo.

WAIT! Per un po’ ho tenuto la sua frase: “All magic comes with a price!” come suoneria per le notifiche e devo dire che dopo svariati infarti notturni ho tolto tutto perché non potevo morire per dei messaggi.

Henry Mills. Figlio di Emma e Regina, bambino tenero fino a quando non diventa un adolescente insopportabile. Ma chi non lo è stato alla sua età? Aveva anche ragione quando, si è trovato a fare disegni strani e non sapeva che cazzo stesse succedendo. Ho apprezzato molto la sua versione adulta. Ragazzo scaltro, cresciuto egregiamente da de donne stupende e due nonni amorevoli ma, se penso al bambino che era, del vero credente non c’è traccia. Lucy fa na fatica immensa per farlo tornare a credere, e infatti chi ci riesce? Se stesso. Henry, quando parla col se stesso che si sta diplomando, recupera tutti i ricordi e spezza il sortilegio di Ivy (che per me rimarrà per sempre Cora Hale) dando il bacio del vero amore a sua madre. Mi piace, ma non troppo, degno figlio di Emma.

Charming e Snow White, loro sono un’unica cosa. L’amore vero. Si sono sempre trovati. Durante la prima stagione sono rimasta col fiato sospeso seguendo la loro storia ma, come loro dicono, il vero amore trionfa sempre. Sono disposti a tutto per la famiglia e hanno trasmesso questi valori a tutta la città. Sono il Re e la Regina che la Enchanted Forest meritano. Esseri puri, Hanno dato innumerevoli possibilità anche a chi non le meritava. Poi pensare che Ginnifer Goodwin e Josh Dallas si sono innamorati sul set e ora sono insieme me li fa amare ancora di più. Rivederli nel finale della settima mi ha reso tanto felice.

Hook. Killian ha rapito il mio cuore. Personaggio molto complicato, entra nella storia per uccidere Gold, poverino manco ci riesce perché Rumple è appunto the Dark One. Lui non è vittima del sortilegio infatti, per tutta la serie indossa i suoi abiti pirateschi. Hook è tormentato dalla voglia di vendetta, è corroso dall’amore per la sua ex fiamma ormai scomparsa, torna a vivere quando conosce Emma. La loro storia mi ha appassionato come pochi. Il capitano della Jolly Rogers ha tantissimi scheletri nell’armadio, ma gli si vuole bene per come è, con tutti i suoi demoni e le sue paure. Instaura un bellissimo rapporto con Charming, insieme mi fanno morire. Sono troppo. Quando Hook si rende conto di essere tornato ad amare mi ha uccisa. L’isola di Peter Pan ha regalato tante gioie, oltre agli immensi dolori. Quel bacio rimarrà impresso nella mia mente per sempre. Killian sposami, chissene se non hai una mano. Non frega ad Emma, non vedo perché debba importare a me.

Belle, la nostra Bella, da La Bella e la Bestia. La bestia, in questo caso, non è l’omone peloso come nel classico Disney, ma è il nostro Rumple. Chi più bestia di lui? Nessuno. Dopotutto è il personaggio che più ha creato scompiglio nella storia, con uccisioni, accordi e alleanze discutibili. Belle è un personaggio dolcissimo, mette a freno l’oscurità di Rumple e fa tornare la luce in lui. Tenta sempre di far del bene, anche quando sta rischiando la sua stessa vita. Quando è incinta fa di tutto per salvare Gideon, che ignoro quale sia il suo nome nella versione doppiata, ma purtroppo fallisce e si trova a dover pregare che Emma riesca a salvare suo figlio senza farsi ammazzare. Nella settima stagione ci lascia, purtroppo, e Rumple fa di tutto per raggiungerla nel modo più nobile possibile, e ci riesce. Sacrificandosi, raggiunge Belle e si abbandonano ad un bellissimo abbraccio. Grazie Belle, hai reso Rumple una persona migliore.

Ci sono tantissimi altri personaggi molto importanti nella serie come Robin, Tilly, Baefire, August, Zelena e altri, ma non abbiamo troppo tempo a disposizione e sono in ritardissimo con la scrittura di questa recensione se contiamo che ne ho 2 in bozze, oltre questa, che sono ferme da un po’, poi ne ho promessa un’altra ancora ad una mia amica. Insomma, non sono esattamente in tempo.

I personaggi sopracitati sono importanti quasi quanto i protagonisti, gli altri, invece, sono più funzionali. Purtroppo alcuni hanno avuto pochissimo spazio e sono andati pian piano sparendo come Il Cappellaio Matto (Sebastian Stan ci manchi ancora), Graham che è durato quanto uno starnuto (peccato perché quel capello mosso faceva sognare), Ruby che non si è più vista andando via con Mulan, Aurora e Filippo, il dottor Whale, Sidney Glass e tantissimi altri. Sono proprio spariti senza completare la loro storyline e non sono nemmeno apparsi nel finale. Non chiedevo tornassero i morti, ma almeno gli altri un piccolo cameo potevano farlo. Boh saranno state scelte registiche, di tempo, impegni o altro, però peccato.

Effettivamente, una serie di questo tipo, con così tanti personaggi è andata, col tempo, a perdersi. Devo ammettere che, purtroppo, per quanto l’abbia amata, ha i suoi difettucci. Troppe storie, troppi personaggi, la maggior parte solo funzionali alla storia o per introdurre il nemico di turno, che, ad una certa, si è ritrovata satura di roba inutile. Purtroppo questo è stato un grande peso che ha penalizzato la serie. Aveva tantissimo potenziale che, col tempo, ha perso . Dispiace perché, per quanto mi riguarda, è molto bella e ha tanti pregi.

Ora toccherò un tasto dolente. Dolentissimo. Per me la settima non ha ragione di esistere. Mi dispiace per Jacinda, Lucy e tutti gli altri ma, per quanto mi riguarda, è una stagione inutile. La serie poteva concludersi con la sesta stagione, senza fare sta specie di spin off con Henry adulto, mi dispiace perché ha carisma e Andrew J. West è carino, e altri personaggi inseriti perché si erano dimenticati di loro nelle stagioni precedenti. NON A STORYBROOKE. Non scherziamo per favore. Abbiamo lasciato i Charmings, Emma, Hook vero e tutta la ciurma a casa e ci siamo traferiti con Henry, Regina, Rumple e il finto Hook A SEATTLE. Boh, questa non è Once, è un’altra storia.

Il finale di serie, però, è perfetto. Hanno fatto quadrare tutto, Regina ha finalmente ottenuto il suo meritatissimo Happy Ending, oppure come lo chiama lei Happy Beginning, e io ho pianto come una povera scema.

Ma ad arrivarci a sto finale! Mi spiego. Ho guardato la serie senza interruzioni fino a metà della 6, dopo di che mi sono bloccata. Non riuscivo ad andare avanti, non ne capisco ancora il motivo. Fatto sta che ho faticato tantissimo per terminarla. Ma l’ho finita. Finalmente. Ciò che pensavo riguardo alla settima stagione si è confermato. La sesta, fino al finale di stagione, mi è piaciuta, come le altre. Un po’ sottotono ma è stata abbastanza carina. Il suo finale mi ha commosso tanto, tant’è che, fino a quando non ho visto il finale di serie, per me era il finale giusto da dare a tutto lo show. Una settima stagione che, ripeto, reputo inutile. Mi dispiace. Se proprio volevano fare il finale che poi hanno fatto potevano semplicemente stringere il limone e racchiudere il tutto in una decina di episodi che avrebbero risolto tutto senza allungarlo per 22 episodi. Hanno aggiunto troppi personaggi, rivelati poi inutili, storie superflue che hanno intaccato le poche cose interessanti che c’erano. Henry mi piaceva, ma Jacinda per nulla. Poco carismatica, si lascia trasportare dagli eventi e, per stare con Henry avrei preferito che la rendessero meno ameba. Per me ha avuto più impatto Robin, la figlia di Zelena, che è apparsa in molti meno episodi rispetto a Jacinda.

Ma vi pare che mi avete fatto Raperonzolo cattiva? Ma non esiste. È diventata Rapestronzolo. La storia che l’hanno portata a diventare cattiva non regge, regge più quella di Eloise, che poi anche lei mi stava sulle balls. Alla fine hanno capito che potevano inserire, come villain, l’unico nemico valido di TUTTA la serie: Rumplestiltskin. O perlomeno, la sua versione del Regno dei Desideri, che è stata perfetta. Però, credo che ripiegare su Tremotino sia stata una scelta presa all’ultimo. Perché secondo me volevano utilizzare Facilier come nemico finale ma visto che non aveva lo stesso appeal di Rumple lo hanno fatto fuori e inserito lui alla fine. Ma ci sta, non ripudio l’idea di rispolverare vecchie glorie, alla fine lo ha fatto anche Julie Plec con The Vampire Diaries, ma non siamo qui a lamentarci di TVD. Dicevo. Ho apprezzato Rumple nel finale e il meraviglioso sacrificio del nostro Tremotino che finalmente dice di aver trovato un amico in Hook. Lo salva, donandogli il suo cuore in modo da farlo stare con sua figlia, facendomi disperare più di quello che avrei creduto.

Okay devo ammetterlo, sorbirmi tutta la settima per guardare il finale che abbiamo avuto, è valsa davvero la pena. Abbiamo sofferto per godercelo, sarebbe potuto arrivare prima, il finale della 6 andava bene, ma il finale di serie è semplicemente perfetto. Tutto al proprio posto, con tutti i regni vicini, tutti felici e finalmente è tornata la pace. Certo che Robin potevate farlo tornare, cazzo avete la magia, un Magicabula Kittesencula e potevate farlo tornare. Però so anche che tutto ha un prezzo e quindi non se poteva fa. Ma una piccola eccezione, povera Regina.

Credo che sia giunto il momento di salutaci, è stato un bellissimo viaggio. Magico, oserei dire. Mi sono divertita tanto durante la visione di questa serie. Ho pianto, riso, mi sono arrabbiata, ho protestato, sono rimasta senza parole e molto altro ancora. Once upon a time è un viaggio meraviglioso all’interno delle fiabe che ci hanno accompagnato per tutti gli anni della nostra infanzia e ci accompagnano ancora oggi. Io vi saluto e vi ringrazio di aver letto fino a qui. Ricordate che All magic comes with a price. Ciao!

07/09/22

Sherlock.

 Adoro i detective. Ho una specie di feticcio per queste persone con capacità deduttive straordinarie. Amo perdermi nei loro ragionamenti e i discorsi eterni dei quali capisco meno del 10%. Adoro che mi facciano sentire completamente stupida, ad ogni ragionamento geniale mi chiedo come non abbia fatto ad arrivarci prima io. Povera scema. Mi rendo conto di non essere Sherlock Holmes, L (di Death Note per chi non conosce il magnifico) o Gregory House, okay lui è un medico ma è ispirato a Sherlock. Io almeno un po’ del loro genio me lo meritavo. No eh? Uffa. Mi chiedo se esistano davvero persone con queste capacità straordinarie. Poi vedo sti ragazzini di 10 anni che vanno già all’università oppure, costruiscono robot con le costruzioni di legno e capisco che effettivamente sono io quella nata stupida.

Okay torno in me stessa. Sono qui per parlarvi di Sherlock. Ammetto di essere abbastanza in ansia perché non sento di essere competente abbastanza, o per niente, per parlarne. Per quanto mi riguarda, Sherlock è una di quelle serie che considero perfette, o quasi. Di quelle serie che mettono d’accordo tutti. Non so come dirlo.

Sherlock. Serie di 4 stagioni da 3 film l’una. Film? Sì, film. Gli episodi durano un’ora e mezza l’uno. Più uno speciale.

Tredici episodi di Londra, Benedict Cumberbatch, Martin Freeman e meraviglioso British accent. Non potrebbe esserci nulla di meglio. Forse solo una cosa.

Una quinta stagione, la bramo. La desidero. Ci spererò sempre, dopotutto la porta è sempre aperta. E tutti noi fan la aspetteremo.

Nel frattempo, la guardiamo e riguardiamo perché ogni volta è sempre più bella. La chimica tra Benedict e Martin c’è e si sente tantissimo. Sono pochi gli attori che trasmettono questa sensazione anche oltre lo schermo. Entrambi sono attori eccezionali. E anche quando Martin interpretava uno Hobbit adorabile e Benedict un Drago sputafuoco cattivissimo la loro chimica bucava lo schermo. Spero di rivederli lavorare insieme presto, lasciando perdere tutto ciò che è successo.

Sherlock è stata in lista tanto tempo prima di essere vista. Lo so è un sacrilegio, ma sono amante delle serie lunghe e per me 4 stagioni erano inconcepibili. Perché per me all’epoca non ci si poteva affezionare a dei personaggi in pochi episodi, poi ho conosciuto Eric Effiog (Sex Education) e, avendolo amato dal momento uno, mi sono ricreduta. Quindi, poi, sono rinsavita e giuro di aver visto il primo episodio: “Lo studio in rosa”, qualcosa come 10 volte, da sola, con mia mamma, la mia migliore amica (che poi ha continuato la visione della serie), con mio padre e ancora da sola. Ho talmente adorato quell’episodio che ho comprato il libro di Sir Conan Doyle, Uno studio in rosso che leggerò il più presto possibile.

È una serie geniale, purtroppo non conosco il personaggio letterario. Non ho letto le opere di Sir Conan Doyle, quindi non so se effettivamente Sherlock Holmes sia come Benedict lo ha portato su schermo, o come lo ha fatto Robert Downey Jr (Henry Cavill non lo conto perché, per quanto bono, sono abbastanza certa che quello non fosse Sherlock), però ho amato entrambe le trasposizioni. Come Watson però ho preferito Martin, Jude Law ti amo ma amo più Martino.

Vorrei parlarvi brevemente dei personaggi.

Sherlock. Lo conosciamo insieme a John, ci dà l’impressione di essere uno strambo che offre consulenze investigative alla polizia. Però, poi, scopriamo che effettivamente è un detective coi controcojones. È lui che risolve i casi del povero Lestrade che, non capendone una mazza, lo chiama e si fa aiutare. Sherlock si presenta come, parole sue, un sociopatico iperattivo che risolve casi per non cadere nella tossicodipendenza. Sherlock è un antieroe, non è una persona buona che fa del bene perché è la cosa buona e giusta, lo fa perché altrimenti si farebbe di cocaina dal mattino alla sera. Risolve i casi che ritiene più interessanti, fino a quando non incontra un nemico suo pari: Moriarty. Moriarty lo spinge a fare delle scelte. Scelte che fanno capire, a Sherlock e a noi, che a Watson si è davvero affezionato. Non è solo una persona che si porta dietro e che trascrive le loro avventure, non è solo un coinquilino. Sherlock e John sono amici, migliori amici, come loro stessi ammettono. Entrambi fanno di tutto per salvare la vita dell’altro. Questa loro relazione mi appassiona tantissimo e ogni volta mi lascia senza parole. Su Sherlock c’è tantissimo da dire, è un personaggio profondo, sfaccettato, ambiguo e tanto altro ma voi questo già lo sapete dato che è stato profondamente approfondito. Adorabile sociopatico, Benedict amo la tua voce.

John. Medico militare in congedo, con una vita monotona che cambia totalmente quando incontra il suo futuro coinquilino Sherlock. Lo accompagna nei suoi casi e vivono avventure ai confini del normale. John è la parte emotiva della medaglia, infatti quando Sherlock si finge morto per due anni, vederlo tornare gli fa avere quasi un infarto. In quella particolare sequenza di scene mi sono resa davvero conto della eccellente bravura di Benedict e Martin. John è stato molto male per la scomparsa di Sherlock e rivederlo lo sconvolge, si era rifatto una vita, costruito qualcosa con Mary, fatto crescere quei baffi osceni, continuato il lavoro all’ambulatorio e il ritorno di S. gli stravolge tutti i piani. John però, nonostante si sia imposto di restar lontano da Sherlock e la sua vita, non riesce a farlo e torna a risolvere casi con lui. Fino a quando Mary, sua moglie, muore lasciandolo con la bimba. Lì John non è più sé stesso, non riesce a perdonare Sherlock che aveva promesso di proteggerla, infatti si chiude in sé stesso e non vede oltre la sua rabbia. Però fortunatamente, anche se morta, Mary li fa rinsavire entrambi. Però ciò che penso di John è che la reazione che ha avuto era assolutamente sensata. Dopotutto gli è morta la moglie, mica il gatto. Con una bimba piccola poi. Dai che poi finisce tutto bene e siamo contenti. IO VOGLIO LA QUINTA STAGIONE! No okay, basta. John tivibi. Più che a Bilbo. E io amo Bilbo.

Mycroft. Fratello altrettanto genio di Sherlock. Al principio fa credere di essere una persona fredda e distaccata. Quando, in realtà, più e più volte ha dimostrato il contrario facendoci capire quanto sia legato al fratello minore. Personaggio particolare tanto quanto Sherlock, ma molto più riservato. Non capiamo mai quali siano le sue reali intenzioni. Facendo parte dei servizi segreti inglesi, molto spesso entra in conflitto con i mezzi poco ortodossi del fratello, ma allo stesso tempo fa di tutto pur di non farlo finire nei guai. Uomo emblematico, misterioso. Non sappiamo nulla di lui, ma capiamo chiaramente il suo legame profondo con il fratello nell’ultima stagione, quando davanti alla possibilità di Sherlock di decidere se uccidere John o lui, Mycroft fa in modo di farsi sparare. Perché sa benissimo quanto Sherlock tenga a John. Sa che senza lui sarebbe perso quindi era disposto a sacrificarsi pur di non far morire John. Ciò la dice lunga su Mycroft e sul suo personaggio, per quanto sia davvero lui che ha creato, non volendo, tutto quanto. Con Eurus e Moriarty intendo. Caro Mycroft ti perdoniamo perché ti vogliamo bene.

Moriarty. Nemico storico di Sherlock, letteralmente ossessionato da lui. Sembra sempre sull’orlo di una crisi di nervi, leggermente psicotico. Perfetta nemesi di Sherlock. Però pedina di quello che è stato poi il vero nemico di Sherlock. Eurus. Ma tornando a Moriarty, Jim è talmente ossessionato da fingersi il fidanzato di Molly per avvicinarsi a Sherlock. Crea talmente tanti piani geniali per intrappolarlo e sconfiggerlo che poi vederlo arrendersi e uccidersi così mi ha lasciata con l’amaro in bocca. Mi sarei aspettata qualcosa di più glorioso per un personaggio del suo calibro. Mi dispiace davvero. Anche buttarsi dal palazzo sarebbe stato meno deludente. Ma vabbè, la sua morte non significa che sia sparito del tutto. Anzi. Torna, nei flashback, sulle note dei Queen e noi lo amiamo. Perché sì. Potevi morire meglio. Uffa.

Mary. Personaggio che nel suo piccolo è stata fondamentale. Ha riportato John da Sherlock. Perché lei sapeva quanto siano importanti l’uno per l’altro. Donna con molti segreti, sa farsi apprezzare. Sa farsi voler bene da Sherlock. Che tutti noi conosciamo per la sua sociopatia. Personalmente mi è piaciuta, non il mio personaggio preferito, ma mi è garbata tanto. Scopriamo lentamente i suoi segreti, che non è una dolce infermiera ma una spietata assassina al servizio dei servizi segreti, che il suo nome non è Mary. Ma nonostante tutto John riesce a perdonarla, e lo facciamo anche noi. La cosa bella è che anche da morta rimette in riga John e Sherlock facendoli riavvicinare, visto che sapeva che la sua dipartita li avrebbe irrimediabilmente allontanati. Mary grazie.

Lestrade. Il povero Greg non sa manco lui dove si trova. Detective di Scotland Yard, sono più le volte in cui chiede aiuto a Sherlock che quelle in cui risolve un caso da solo. All'inizio è molto restio nel chiedere una mano a Sherlock ma, andando avanti, si rende conto che la sua presenza è fondamentale per la risoluzione dei vari casi. Dopo tutte le avventure che vivono insieme si crea un legame molto carino, anche se Sherlock sbaglia sempre il suo nome! Greg sei l’esatto esempio di noi che non capiamo nulla quando Sherlock fa le sue deduzioni.

Molly. Oh Molly, quanto ti capiamo. Siamo un po’ tutti innamorati di Sherlock. Chi non lo è? Dai non ci prendiamo in giro (se c’è qualcuno che non lo è me lo faccia sapere così ne parliamo). Molly Hooper. Ragazza adorabile che tenta di aiutare in qualsiasi modo le è possibile Sherlock e John nelle loro indagini (mi ricorda tanto me, quando ero una ragazzina, con il ragazzo per cui avevo una cotta, povera cogliona). Aiuta Sherlock soprattutto quando deve fingere la sua morte. Davvero importante, è quasi il suo angelo custode (cit. Eleonora). La sua scena che più mi ha toccata è stata quando Eurus costringe Sherlock a chiamarla per farsi dire le fatidiche parole. Eurus stronza che non sei altro. Una scena che ti prende a pugni. Benedict e Louise mi hanno distrutta, soffrivano tantissimo entrambi, magistrali. Molly sa che Sherlock non ricambierà mai. Sherlock sa. Un dolore immenso che ha perforato lo schermo e mi ha fatta a pezzettini. Lei lo dice, ma ad una sola condizione. Lo deve dire anche lui. Anche se sa benissimo che non è la verità. Ha solo bisogno di sentirselo dire una volta. Molly un po’ Emily come noi.

Mrs Hudson. La adoro. Che donna aiuto. Proprietaria dell’appartamento a Baker Street. Non è la domestica, come lei afferma più volte. Ma prepara volentieri tè a destra e sinistra ogni qualvolta un ospite si presenta a casa o i due affittuari sono indaffarati. Donna molto gentile che rivela un passato alquanto bizzarro. E nell’ultima stagione ci mostra ciò che non avremmo mai pensato possedesse. Una decappottabile rosso fiammante, con la quale si reca a casa di Watson per dirgli che c’è Sherlock che sta dando d’aceto. Unica davvero. Mi spiace tanto per la scomparsa dell'attrice.

Prima di giungere ad una conclusione volevo spendere alcune parole su Eurus. Sorella minore di Mycroft e Sherlock. Si presenta alle battute finali come la burattinaia di tutto quanto ciò che è successo. Da Redbeard che si rivela l’amico scomparso di Sherlock a Moriarty. Allora. È letteralmente psicopatica. Ammazza l’amichetto di Sherlock per pura gelosia, e quasi ammazza John. Crea una specie di gioco malato in cui rinchiude i nostri protagonisti. È in grado di ammaliare il suo interlocutore e renderlo suo burattino per fargli fare qualsiasi cosa ella richieda. Ed è così che entra ed esce dalla prigione di massima sicurezza in cui è rinchiusa. Eurus è particolare come i suoi fratelli. Anzi è addirittura più geniale di entrambi. Solo che non prova alcun tipo di sentimento, emozione, empatia o simili. È una specie di robot. La sua ossessione per Sherlock è spaventosa. Più di quella di Moriarty. La sua partita a scacchi contro Sherlock durante l’ultima puntata è da brividi. Spietata come non mai, mette alle strette i suoi fratelli. Allo stesso tempo c’è un’urgenza da parte della sorella minore di far sì che Sherlock giungi alla conclusione adatta e la salvi. Il nostro protagonista lo capisce proprio alla fine e riesce a salvarla e a salvare John che nel frattempo sta affogando nello stesso pozzo in cui è morto il suo vecchio amico.

Sherlock è una serie unica, nonostante il suo protagonista lo abbiamo conosciuto in diverse salse, i nostri attori le danno quel qualcosa in più che la rende straordinaria. Ambientata in una Londra dei giorni nostri, non perde la genialità caratteristica dell’opera vista la modernità dei nostri tempi. Ma, anzi, le dona un tocco fresco e attuale. I suoi protagonisti non sembrano assolutamente dei pesci fuor d’acqua, si avvalgono della tecnologia di cui dispongono.

Con Sherlock abbiamo capito quali sono i veri valori della vita. E lo ha capito uno come Sherlock che ha sempre vissuto credendo di non averne bisogno.

Ora devo dire una cosa. Una cosa orribile. Mi odierete, per questo lo rivelo alla fine. Non shippo assolutamente John e Sherlock come coppia. Scusate. Shame on me. Avete ragione. Ma non riesco proprio a vederli insieme. Anzi. Quando li guardo vedo quelle amicizie che incontri solo una volta nella vita, se sei fortunato. Con quella persona che sai, a prescindere, ci sarà nella tua vita. Non importa cosa succeda. Un amore che va oltre quello relazionale. Di quella persona che sposeresti, ma non perché ne sei attratto, ma perché siete perfetti insieme. Auguro davvero a tutti di trovare un amore, un’amicizia così. Come John e Sherlock. Imprescindibile.

Va bene, direi che ho parlato anche troppo, ora voglio sentire voi. Se vi va, raccontatemi cosa ne pensate e se siete d’accordo con ciò che ho detto. Detto questo, vi saluto e vi mando un grande bacio virtuale e alla prossima!

Ah e se vi va, seguitemi su instagram mi chiamo @langolodinightstone. Ogni tanto sproloquio su tutto e ci sono commenti a caldo. Ora vi saluto davvero. Ciao!!


31/08/22

Elite V - La fiera dell'esagerazione (SPOILER)

 Lo so, sono passati tanti mesi dall’uscita della quinta stagione ma avevo le mie ragioni per essere restia. In passato, e anche ora in realtà, ho guardato tanti prodotti seriali, ma proprio tanti, quindi, negli anni, mi sono fatta una cultura su ciò che trash e ciò che è merda. La quarta stagione di Élite voleva essere di un trash camuffato da raffinatezza, invece è merda camuffata da trash. Ci sono rimasta troppo male per quella che doveva essere la stagione conclusiva di Ander e Guzman, due personaggi forti, ben caratterizzati e molto amati dal pubblico. Na pecionata allucinante che lo stesso Miguel Bernardeau si è rifiutato di pubblicizzare, sicuramente per altre motivazioni, ma mi diverte pensare che sia stata quella la motivazione, oltre al fatto che il suo personaggio è stato brutalmente maltrattato e reso un emerito coglione. Vi lascio la recensione incazzata della quarta stagione QUI. È stato divertente rileggerla.

Ma torniamo a noi, ero molto indecisa se guardare questo nuovo ciclo di episodi, dopotutto ero rimasta molto scottata da quello precedente che mi ero detta: “per me Élite finisce qui”. Poi mi hanno detto che quella nuova era migliore e un mezzo porno allora, dopo mesi, durante un momento di noia – che non dovrei avere visto che ho da studiare – mi sono decisa e l’ho iniziata con molte perplessità e zero aspettative. E devo dire di essere piacevolmente colpita da ciò che ho visto.

I personaggi continuano ad avere un’evoluzione abbastanza lineare e anche stavolta abbiamo il morto della stagione, che meraviglia, non vedevo l’ora schiattasse Samuel!! No okay sono troppo cattiva con lui ma è l’unico personaggio che, nonostante tutto, non mi scende, non importa ciò che faccia. Cioè, è un personaggio scritto per essere il protagonista e sto cazzarola di protagonista deve avere qualcosa da dire. Samuel non ha niente da dire, non sa ne di carne ne di pesce, un carattere che non è un carattere, non dico che debba essere l’eroe senza macchia e senza paura o un villain con i controcoglioni, ma almeno deve avere qualcosa da dire. Non deve piacermi per forza, chiariamoci, ma almeno non sia il piattume fatto a persona. Non chiedo Klaus Mikaelson sia chiaro, ma nemmeno Piper Chapman, altro dito nel culo di protagonista, ma almeno lei mi sta sul cazzo, Samuel manco quello è buono a fare. Voglio la giusta via di mezzo, non penso sia il suo interprete il problema, penso sia un problema di scrittura alla base, ma un protagonista non può essere così piatto. Forse da morto è più interessante.

L’arrivo dei nuovi personaggi, per la prima volta dopo tanto, mi intriga. Ivàn e Isadora hanno aggiunto pepe al piattume generale lasciato dal finale della stagione precedente. Non avendo aspettative mi sono lasciata sorprendere dalle situazioni presentate sullo schermo. Ho capito che Élite ci prova a tenere alto uno standard di colpi di scena ma, devo dire che, purtroppo, non ci riesce bene perché, col tempo hanno esaurito tutto ciò che di sconvolgente potesse succedere. Se fino ad ora riuscivo a chiudere un occhio su ciò che sti diciasettenni facevano, ora non più. Ora stiamo esagerando, è diventato ancora più surreale e quasi impossibile. Questi ragazzi senza un minimo di trauma dopo i vari omicidi, boh sembra che non sia successo nulla, e i personaggi che sono lì da più tempo ne hanno passati 3 di omicidi, Omar addirittura è al quarto. Cioè capitemi, è strano. Okay, non so come vivono i ragazzi ricchi in Spagna, ma dubito che occultino cadaveri. Accetto tutto, le feste, l’alcol, le droghe e il sesso, ma gli omicidi no amo. No.

Okay torniamo ai personaggi.

Samuel continua il suo piattume fino all’ultimo episodio, dove finalmente ha un guizzo di personalità, ma questo alla produzione non va bene, e infatti muore. Che poi credo che non sia definitivamente morto, secondo me lo vedremo nel primo episodio della prossima stagione in modo da fargli salutare Omar, Rebe e quella cosa che chiamano Ari. Però seriamente, più sciapo di un sedano bollito, non capisco come le donne di questa serie lo abbiano trovato interessante, l’unica che non se lo è filato è Lu e infatti è colei che aveva più personalità e Caye ma a lei è piaciuto Philippe, per carità di Dio, ancora peggio di Samuel. Poi la roba del legame con quel coso chiamato Benjamin, i brividi, ci credeva solo lui a quel pseudo rapporto padre figlio, raccapricciante, non mi stupisce che quel coso immondo si sia stato fermo quando l’ha “fatto” cadere in piscina, però il cretino di Samuel si va a fidare di uno che è un dittatore nato addirittura con la sua famiglia. Non so se effettivamente sia morto ma speriamo di sì, scusate.

Rebeka, niente da dire. Lei continua ad essere pazzesca, l’unica cosa che mi fa storcere il naso è la sua sottonaggine per Mencìa, però rimane un personaggio coi controcazzi. È incredibile, forse l’unica che mi piace davvero tanto in questa serie, dopo Ander ovviamente. Si è trovata in tante situazioni complicate e si è sempre battuta per quelli che erano i suoi amici, fregandosene dell’amore e di salvare la relazione con Mencìa per aiutare Samuel. Nulla in più da dire, Rebe è la migliore, spero non lasci la serie.

Omar boh, non riesco a capirlo, mi lascia spesso perplessa e non mi quadra perfettamente. Il suo mezzo inciucio solo sessuale con Patrick era interessante ma era solo roba fisica quindi finita lì. Da quello che so l’attore ha lasciato la serie in questa stagione e a me non fa né caldo né freddo. Omar, una volta persa l’interazione che aveva con Ander, perde mordente. Non gli hanno dato una storia interessante, peccato. All’inizio dello show era uno dei più complessi per via della sua famiglia e la sua religione. Lo hanno spogliato di tutto ciò che aveva di interessante. Mi spiace, non so se ci rivedremo.

Cayetana è ancora in quella fase che non apprezziamo in cui è presa per il principino di sto cazzo, ma continuiamo ad apprezzarla, per volerlo aiutare ad uscirne. Il triangolo con Cosino e Isadora leggermente cringe ma lo prendiamo così com’è. Fortunatamente ne è uscita frequentando quel ragazzo di cui non ricordo il nome ma ha anche fatto amicizia con la terapeuta che seguiva Philippe. Però, devo ammettere che, a parte poca roba, la sua storyline è rimasta parecchio piatta per gli standard di Élite. Ed è questo ciò che temo di più. Il trascurare determinati personaggi solo per concentrarsi sui nuovi. Sono i vecchi personaggi ciò che tiene attaccato il pubblico allo show. Mettetevelo in testa. Perché Caye non merita questo trattamento. Mi ha commosso il discorso che fa a Isadora nella doccia, unica.

Patrick, quanto mi piace lui. Finalmente un personaggio che è un adolescente. Ricco sfondato, ma un adolescente. Rancoroso, passionale, indeciso e determinato quando si mette qualcosa in testa. E questa volta nella sua testa è entrato Ivàn, e il caos che combina fino a quando non lo conquista mi ha intrattenuta non poco. Forse la sua è la storyline che mi è piaciuta di più. A parte la cagata di intrallazzare col padre di Ivàn, ho apprezzato davvero tutto. Spero mi regali altre gioie andando avanti. Manu sei grande.

Mencìa. Madonna se mi sei scivolata. Avevi qualcosa di interessante, l’hai perso. Non riesco ad apprezzarla come prima. È diventata la cocca di papà ed esserlo di un padre del genere direi che non è una cosa buona. Aveva in mano un’arma devastante ma l’ha sprecata. Poteva rivelarsi una dinamica davvero interessante se avesse denunciato Benjamin alla polizia. Sprecata. E mi spiace. Spero si riprenda ora che coso è via.

Ari o Cosa, come la chiamo io. Non mi piace, non ha carisma e infatti sta con Samuel. Sono perfetti l’una per l’altro. Unico guizzo che ha è l’intrallazzo con Ivàn anche lei. Che belli i triangoli i cui sono coinvolti i fratelli, no Elena? Ivàn is the new Elena Gilbert. No okay non scherziamo. Ari non ha nemmeno 1/10 della personalità di uno dei Salvatore. Boh non mi piace quindi spero solo le diano scene interessanti ora che Samuel è morto.

Philippe. Non so neanche cosa dire, la faccia del peccato tutto il tempo. Almeno si redime nel finale picchiando quei cosi immondi che hanno fatto del male a Isadora. Però nel complesso resta molto anonimo, spero si riprenda più avanti, dubito vada via presto.

Su Ivàn e Isadora non mi esprimo molto ma devo dire che per essere la stagione di esordio mi piacciono parecchio. Due caratteri ben distinti, due personalità forti. Adatti per Élite. Piccola parentesi su Isadora, a cui voglio bene a prescindere, perché conosco dal lontano 2010 quando interpretava la piccola Alai in Casi Angeles, show che amo moltissimo. Spero che continuino così perché hanno aggiunto quel pepe che la serie necessitava, senza essere coinvolti negli omicidi del caso. Davvero bravi.

Ecco ora che vi ho sviscerato tutto ciò che avevo da dire per questa stagione, dichiaro che comunque per me, Élite è finita alla terza stagione. Il resto non serve, è un altro show. E lo sto guardando con quella mentalità perché i personaggi iniziali non ci sono più. Quello che stiamo guardando non è Élite.

Detto questo io vi saluto, se siete arrivatx fino a qui vi mando un bacione gigante. Seguitemi su Instagram, sono simpatica. Ciaos x


29/08/22

Élite - la disastrosa quarta stagione (SPOILER)

 Prima di parlarvi di questa serie volevo fare una piccola premessa. Questa recensione è stata scritta l’anno scorso in preda alla rabbia dopo la visione della quarta stagione, e pubblicata su Wattpad quindi è “vecchia” ma la sto pubblicando anche qui sul blog perché ho recentemente guardato la quinta e, sentendo il bisogno di parlarvene, anche se in ritardo, ho preferito pubblicare anche questa così potete avere una visione più completa del tutto. Quindi andiamo a parlare con la me di un anno fa e, devo ammettere che, ero parecchio incazzata. 

Dovevo fare questa cosa prima di subito. 

Ho guardato la quarta stagione di Élite, e non sono contenta di ciò che ho visto. Partiamo dal presupposto che a me le prime tre stagioni sono piaciute abbastanza, soprattutto la seconda e la terza. 

Volevo fare la recensione di tutta la serie completa, fino alla stagione appena uscita, più avanti, dopo averla rivista tutta, quindi con tutto quanto ben fresco nella mia mente ma, dopo averla finita appena qualche ora fa, dopo averci dormito su, sono giunta ad una conclusione e vorrei parlarvene prima che mi passi l’incazzatura. 

Ero molto entusiasta di questa nuova stagione ed infatti l’ho iniziata subito ma, il solo fatto di non averla terminata in fretta, avrebbe dovuto farmi capire che, molto probabilmente, non mi è piaciuta. Ed infatti non mi è piaciuta. Ma per niente proprio. 

Sono incazzatissima, perché io in questa stagione ci credevo tantissimo, dato l’inserimento dei nuovi personaggi. Le short stories pre-rilascio mi avevano fatto ben sperare infatti, quelle sono state le cose che più mi sono piaciute. La mia preferita è stata quella di Cayetana Rebeka e Guzman, l’ho adorata. Dopo, ho pianto con quella dedicata a Omar, Ander e Alexis e in seguito ho guardato le altre dedicate a Nadia e Guzman che, onestamente, mi ha annoiato un pochino e quella di Samuel e Carla che, per quanto possa considerare Samuel insipido, non mi è dispiaciuta anche se era prevedibile il finale. 


Ma prima di parlarvi di questa quarta stagione e di ciò che non mi è piaciuto, voglio dirvi in breve ciò che penso sulla serie in generale. 

Élite a me piaceva, perché unisce alcuni degli elementi che più apprezzo in una serie che non contiene elementi sovrannaturali. Poi diciamocelo, magari è un pensiero solo mio, ma è praticamente Gossip Girl con omicidi, scene di sesso spinte e ambientata in Spagna. 

Sono del parere che Netflix Spagna abbia capito che ciò che fa funzionare le serie sono i soldi. Soldi ovunque, in Élite, in La casa di carta, in Sky Rojo e addirittura in Le ragazze del centralino. 


Okay torniamo a noi. Élite mi piaceva. Tantissimo. È molto attuale, per quanto possa essere irrealistica, e mi piaceva questo suo essere aperta. Ha i suoi difetti ovviamente, però per passare qualche oretta di spensieratezza tra manzi, soldi, ragazzini ricchi e crimini è molto godibile. 

Ma perché, secondo me, Élite è diventata famosa? La prima stagione contiene tre elementi che noi già conoscevamo da un’altra serie: Nano, Christian e Marina che erano rispettivamente Denver, Rio e Alison Parker di La casa di carta. O perlomeno, io l'ho conosciuta per questo motivo. Anche se, comunque, questi tre personaggi appaiono per una stagione in totale, poi lasciano spazio ai protagonisti che ci accompagnano poi per il resto delle puntate.

Élite parte con un omicidio. Stupendamente merdaviglioso. E io che mi aspettavo inciuci di altro genere, no. Partiamo col botto. Muore Marina Nunier, e io sono felicissima perché è il personaggio che meno mi interessava in tutta la prima stagione. 

Non l’ho mai capita, le avevano dato qualcosa di interessante ma poi si è persa completamente. Centro di un triangolo amoroso, Marina è contesa tra due fratelli, Nano e Samuel, un avanzo di galera e uno che è più insipido dell'insalata scondita. Però questo triangolo amoroso non va giù al fratello di lei che fa di tutto per evitare questo amore. 

Però perché Marina muore? Bene, torniamo indietro di qualche mese. Christian, Samuel e Nadia si trovano a Las Encinas, scuola di lusso di Madrid, come borsisti, a causa di alcuni problemi alla struttura della loro scuola. Problemi causati, scopriremo, dal padre di Guzman e Marina. E a causa di svariati eventi viene rubato un orologio che porta alla morte della ragazza per mano della persona meno sospetta del mondo. 

I ragazzi a scuola si trovano in un ambiente, inizialmente, a loro ostile. Con tutti i cosiddetti “figli di papà” che li snobbano o prendono in giro. 

Ma la situazione pian piano cambierà e Christian si troverà ad avere una relazione a tre con Carla e Polo, all’epoca fidanzati, Samuel, appunto, inizierà una storia con Marina e Nadia si troverà nel mezzo tra Lu, che praticamente la odia in quanto sua rivale, e Guzman che dopo averla presa in giro se ne innamora.

Ovviamente poi abbiamo il mio personaggio preferito: Ander. Che conosciamo meglio quando lui inizia a conoscersi davvero. 

Capisce che il tennis non è la strada della sua vita, conosce e si innamora di Omar. La loro storia inizialmente mi piaceva tantissimo ma, nella terza stagione già non mi faceva impazzire. Ma comunque restano dei bei personaggi. A prescindere dalla loro relazione.

Okay direi che ho parlato fin troppo della prima stagione e mi sono persa in dettagli che sicuramente conoscerete.

Cosa non mi è piaciuto della quarta stagione di Élite? Fin troppe cose. Come prima cosa: i nuovi personaggi. Giuro, non mi vanno giù. Patrick è quello che tollero di più, non perché Manu Rios sia bono (certo è un manzo da paura ma io amo Aron), ma perché è andato a sconvolgere davvero qualcosa, che sia la coppia Ander e Omar, o gli equilibri della scuola. Ari è praticamente un’ameba, si fa trasportare dalla corrente, è passiva, nonostante si professi come una molto attiva nella vita sociale, si lascia trasportare dai fumi dell’alcol, da Samuel e Guzman e non prende una decisione fino alla fine. Mencìa, è quella che all’inizio mi piaceva, poi non più e poi si salva alla fine ma manco troppo. Mi piace la svolta della relazione che ha con Rebeka ma non mi fa impazzire il fatto che si comporti come una ragazzina ribelle e metta gli altri in pericolo a causa sua. Certo, viene trattata come la pecora nera della famiglia ma ha le sue ragioni. Poi abbiamo Philippe de li mi cojons, principino francese rifugiato in Spagna perché lo perseguita, in Francia, la voce che sia uno stupratore seriale. Cayetana, con cui ha una storia, non ci crede ma, poi, il cretino si mostra per ciò che è, e lei ci resta troppo male. Anche lui insipido come personaggio, ma la cosa peggiore è la roba delle telecamere, lui filma le ragazze con cui va a letto per evitare le possibili accuse di stupro. A parte questo e organizzare Galà che sono una pallida copia dei balli organizzati da Blair Waldorf, è inutile. Perché Caye splende sola. Non ha bisogno di un cretino come lui. 

Capisco la necessità di inserire nuovi personaggi, ma questi non hanno ragione di esistere. Dopotutto non è la prima volta che inseriscono nuovi personaggi: Cayetana, Rebeka e Valerio si sono rivelati ottimi personaggi al momento del loro ingresso. Certo, hanno creato scompiglio, ma è quello il loro scopo. Non essere passivi e farsi trascinare dalla corrente degli eventi. Ne arriveranno altri e questo mi spaventa non poco. Ormai i vecchi sono quasi andati tutti via e non possiamo fare altro che rimpiangere i momenti di panico quando non sapevamo chi avesse ammazzato Marina e Polo o quando Samuel sparì. 

A mio parere poteva concludersi con la terza stagione, con le storylines più o meno concluse decentemente, e invece no. Cosino, il creatore della serie, vuole strafare, ed ecco i risultati. Ma sappiamo che quando si tratta di soldi, tutti diventano capaci di fare qualsiasi cosa. 

Però okay, non siamo qui per demolire la serie, a me è piaciuta fino alla terza. Era un bel prodotto di intrattenimento, senza tante pretese, fatto per essere guardato quando vuoi intrattenerti con qualcosa di poco impegnativo. I personaggi mi piacevano, avevano delle belle interazioni, poi sono adolescenti ricchi, e come Gossip Girl insegna: metti dei ragazzini ricchi in una serie tv e hai già il prodotto fatto e finito. 

Devo dire che ho sempre avuto dubbi riguardo gli omicidi. Come è possibile che questi ammazzino gente e non abbiano incubi la notte? Cioè Guzman, Lu e Polo come hanno fatto? Okay Polo lo abbiamo visto, non era in condizioni splendide, poi è morto. Ma Lu? Come è andata avanti? Guzman che ora è andato a fanculo con Ander, come fa a dormire la notte? Chiedo eh. Cioè sti ragazzini ammazzano gente, coprono omicidi e assassini, occultano cadaveri. Boh, io non faccio ciò che mi dice mia madre e non dormo per quattro notti. Sarò strana io. 

Però ce la facciamo andare bene, nelle serie tv tutto è possibile, soprattutto in quelle spagnole. Non fraintendetemi, adoro tutte le loro serie ma sfiorano il soprannaturale e il fantascientifico. Anche se è questo il bello. Che ogni volta trovano un nuovo fantabolante metodo per non far finire nessuno in galera. Nessuno. Tranne Nano. Povero Nano, costretto quasi alla latitanza ma okay.

Ma arriviamo al succo dei succhi. Parliamo dei personaggi: la mia parte preferita. Premetto che non li nominerò tutti perché ormai sono diventati troppi e parlerò dei principali, degli altri darò un piccolo accenno perché non abbiamo 23 ere geologiche a disposizione, anche se onestamente vorrei dirvi tutto quanto. Ma, per ora, parliamo dei personaggi durati dalle 2 stagioni in su, così ci capiamo qualcosa. 

Samuel. Il cosiddetto protagonista, secondo me, di tutto sto bordello. Insipido come pochi, forse persino Matt Donovan di TVD ha più carisma… no non è vero, sto esagerando. Samuel ha una passione per le ragazze che non può avere, dolcino, prima Marina, poi Carla e infine Ari. Finirà mai questa ossessione? Non credo. Poteva benissimo stare con Rebeka, lei gli voleva bene e di certo non lo avrebbe mai fatto soffrire. Ma lui è masochista e ci gode a farsi prendere a calci nei maroni. Ma a parte questo, cioè farsi ragazze ricche e mettersi nella merda da solo, non crea dinamiche. Forse solo nella seconda stagione aveva suscitato un leggero interesse in me, perché era sparito. Forse è questo il motivo per cui mi è piaciuta tanto! No dai scherzo. È un ragazzo carino, gentile, ma boh, non mi convince affatto. Non so cosa effettivamente non mi piaccia di lui ma è un’antipatia che va avanti dall’episodio 1. Poi la storia dei maccheroni, quella con Carla, è di un cringe fotonico. Per carità, agli occhi dei più può risultare dolce, ma a me fa scendere il latte alle ginocchia. Non riuscivo a guardarli da quanto mi imbarazzava il tutto. Terribile. Ma va bene così dai, gli vogliamo bene lo stesso. Cosa che ho apprezzato tanto è stata l’amicizia che si è creata con Guzman, quella sì mi è piaciuta. Fino alla 3. Nella 4 hanno fatto schifo. Litigare per una che non sa nemmeno chi siete. Folli. Due cretini che si fanno abbindolare da questa indecisa. Samuel diciamo che sei rimandato a settembre. 

Guzman. Capisco la sua rabbia nei confronti di Polo e a tratti anche di Samuel. Dopotutto è morta sua sorella. Chi non sarebbe risentito nei confronti di coloro che hanno causato, chi in maniera diretta chi in maniera indiretta, la sua morte? Nessuno. Devo però ammettere che nella prima stagione lo detestavo. Insopportabile. Fortunatamente rinsavisce e nella seconda e terza stagione ci regala una bella storia d’amore con Nadia andando contro agli stereotipi ma cadendo quasi nel cliché. Però sono carini dai, perlomeno fino al momento in cui lei va via a New York e lui diventa talmente pesante che la voglia di picchiarlo sale alle stelle. Come quando si fissa con Ari, amore bello, si vede che lei prova per te lo stesso affetto che si prova per un insetto schiacciato per strada. Eppure, lui si ostina, è convinto che lei tenga a lui e che non si voglia far sbattere da Samuel un giorno sì e l’altro pure. Devo ammettere che anche se lo preferisco con Nadia, con Lu mi piaceva molto, avevano quelle vibes da coppia stronzetta. Alla Chuck e Blair, per farvi capire, anche se, ovviamente, non c’è paragone. C e B sono su un altro livello proprio. Guzman sei un cliché ambulante, prevedibile come pochi.

Lucrecia, o Lu, come preferisce che la chiamino gli amici. È la Blair Waldorf di Las Encinas. Personaggio forte, inizialmente insopportabile. Faceva la stronzetta con tutti, ma le si voleva bene per questo. Fa un cammino molto bello nella serie, è quella che ha una delle crescite migliori. Non è lagnosa, è forte, intraprendente, determinata e disposta a qualunque cosa pur di raggiungere il suo obiettivo. Il suo testa a testa con Nadia è interessante. Poi scopriamo che questo suo atteggiamento è dato dalle molte insicurezze, che non è la corazza che lei mostra. Anzi è molto dolce e quando rinuncia alla borsa di studio a New York per lasciar andare Nadia al suo posto, mostra il suo vero lato umano. L’inghippo con Valerio era bello spicy ma non ci hanno voluto/potuto mostrare di più e quindi dobbiamo restare così. C’è un episodio che me l’ha fatta adorare più di tutti ed è stato quando tutti stanno ballando a coppie e Guzman si avvicina a Lu per chiederle di ballare e lei rifiuta dicendo di non aver bisogno di nessuno e che sta bene da sola. Onestamente quando uccide Polo sono rimasta di stucco, non me lo aspettavo, ma vedere tutti quanti andarle incontro e mettere le loro impronte digitali sulla bottiglia incriminata mi ha commossa tantissimo. Immagino il trauma. Queen. Hai risollevato la mia stima nei tuoi confronti in un battito di ciglia. 

Nadia. Non ho mai capito se l'ho apprezzato come personaggio. Ho adorato la sua storia con Guzmán, ma una storia d'amore non basta a farmi apprezzare un personaggio. Ho sempre creduto che le mancasse qualcosa. L’ho sempre vista come sfuggente, timorosa e abbastanza vittima degli eventi. Non l’ho vista prendere iniziative e, secondo me, una cosa del genere stona in una serie come Elite, dove tutti combinano qualcosa. È proprio piatta in confronto con gli altri personaggi. Ma vabbè qualcuno che portava questo peso dovevano mettercelo. Non mi ha mai suscitato nessun sentimento contrastante. E mi dispiace perché per come ci era stata presentata aveva tutte le carte in regola per essere pazzesca. Non penso ti rivedremo, quindi passi con la sufficienza. 

Carla. Onestamente? Boh. Mai capita. Molto pragmatica e soprattutto manipolatrice. Ha manipolato Polo, Christian e infine Samuel (secondo me si è affezionata a lui solo dopo, prima era puro interesse personale). Polo uccide Marina per recuperare l’orologio di suo padre, capite che quel ragazzo aveva tanti problemi? Però lei mi piace, ha sempre fatto ciò che voleva, anche se ci hanno rimesso altre persone a causa sua. Ma comunque si è fatta ricordare. Ester Exposito è una dea, non so come fa ad essere così bella. La sua “relazione” con Christian mi faceva tenerezza, perché lei ha sempre avuto un debole per i ragazzi diversi da lei. Di un altro ceto sociale. Chiamiamolo feticcio. Con Polo si annoiava parecchio, quindi hanno aggiunto pepe alla cosa. Non capisco perché si è sempre trattenuta nelle relazioni, non ha mai dato il 100% di sé stessa. Ma capisco anche che uno come Samuel non vuoi portartelo in giro nemmeno per andare a buttare la spazzatura, per quanto è insipido. Spero tu decida di tornare perché Samuel con Ari è insopportabile.

Polo. Minchia Polo, io ti voglio bene ma hai fatto la cazzata della tua vita, e infatti sei pure morto. Non mi faceva impazzire, ma mi è piaciuto quando ho scoperto che era lui l’assassino di Marina. Sottone fino alla fine, innamorato perso di Carla, uccide Marina per lei. Ma lei lo molla e se ne sbatte beatamente. Lui si rifugia nella relazione più WTF di tutta la serie: il trio (il potere del trio coincide col mio! Cit.) Polo – Valerio – Cayetana. Alquanto strano e male assortito ma funzionava. Caye ne ha presi due in una volta. Queen. Ma torniamo a Polo. Dopo aver passato una prima stagione in sordina, ed essere esploso nel finale, vediamo il suo tracollo psicologico nella seconda fino ad arrivare alla sua morte. Però comunque era un personaggio interessante. Con due mamme, questa cosa mi è piaciuta tantissimo anche se non hanno dato il giusto spazio alla faccenda. Momento più alto di Polo in tutta la serie: quando lui e Ander si masturbano nello stesso letto con un ignaro Guzman svenuto accanto a loro. Che bello. Polo, ci hai regalato momenti di puro shock. Ma hai chiuso in bellezza. Schiattando.

Omar. Che dire. Come sua sorella, l’unica cosa che me lo faceva apprezzare era la sua storia d’amore con Ander. Solo l’inizio però. Perché poi ci sono stati i vari tradimenti e tutto quanto che anche la relazione in sé è andata a puttane. Dopo di che mi è sembrato come forzato il suo stare con Ander durante la malattia. Ma capisco anche che non sia facile stare con qualcuno durante un percorso del genere, soprattutto alla loro età. Non è mai facile. Ma Omar ha reso ancora più pesante una situazione già difficile di suo. Ora che Ander è andato via (sono disperata) vedremo se finalmente uscirà dal suo buco di piattezza e combinerà qualcosa. Anche se ho sentito dire che la prossima stagione sarà l’ultima per lui. Studia per l’anno prossimo per favore.

Ander. Mio personaggio prefe in assoluto. Non perché io sia profondamente innamorata di Aron Piper, no no. È intelligente, fedele, non è stronzo, disposto ad aiutare gli amici, forte. Persino durante la malattia si preoccupa dei suoi amici e di Omar. Nonostante tutto si è sempre dimostrato gentile e disponibile. Scopre che Polo è l’assassino di Marina e insiste affinché lo dica a Guzman. Cerca di aiutare Alexis a sorridere nei suoi ultimi momenti. Quando vidi la promo della terza stagione e lo vidi senza i suoi bellissimi ricci, ho avuto una sincope. Se mi avessero ucciso Ander avrei smesso definitivamente di guardare la serie. Che poi ora è andato via, ma almeno non è morto. Avrei voluto vedere sviluppate di più le altre amicizie, non solo quella con Guzman, purtroppo questo lato non è stato approfondito abbastanza. Mi è dispiaciuto tanto. Tuttavia, il suo feeling con Patrick mi ha incuriosita, mi sarebbe piaciuto vederlo di più ma a quanto pare Patrick avrà più interazioni con Omar. E va bene così dai. Io spero di vederlo ancora una volta prima della fine della serie. Ander ti amo, avessi lavorato in Élite avrei insistito per creare un inciucio tra te e me. 

Rebeka. Allora Rebe a me piace tantissimo. Per me Claudia è stupenda, e il suo personaggio ancora di più. Ho adorato come si sia integrata nella scuola e con gli altri. Ho trovato dolce il fatto che si sia presa bene per Samuel, ma lui stronzo di merda che non l’ha cagata. La mamma di Rebe è ambigua e non mi è ancora chiaro se è un personaggio positivo o negativo per sua figlia. La relazione con Mencìa per me è da rivedere, non mi piacciono alcune cose e onestamente tutto questo amore nato in così poco mi sembra molto strano. Ma vedremo col tempo. Rebe passi a pieni voti. Nella prossima voglio vederti ancora di più.

Cayetana. E arriviamo a lei. Colei che si finge straricca per integrarsi nel gruppo, che si innamora di un assassino e infine si rivela il miglior personaggio della stagione più brutta. Cayetana si vergogna delle sue origini umili. Si finge ricca ma in realtà è la figlia della collaboratrice scolastica della scuola. Adora la moda, vorrebbe diventare una stilista e grazie a questo dettaglio inizia ad avere una relazione col francese, Philippe. Un assassino perde e trova uno stupratore. Lei all’inizio non crede a questa diceria sul principe, ma alla fine quando lui tenta di stuprarla nella limousine dopo la festa, si rende conto della verità. Cayetana, onestamente, prima non mi piaceva, la trovavo insulsa e arrampicatrice. Ma già dalla scorsa stagione ha iniziato ad essere davvero un personaggio degno di nota. Soprattutto quando rifiuta di accompagnare in camera lo stilista che tutto voleva fare, tranne guardare i disegni di Caye. Sei grandiosa. Continua così. 


Avrei tanto voluto finisse con la terza stagione. Davvero. L’ho trovata inutile, più insipida di Samuel e soprattutto deludente per quanto riguarda il mistero. Certo far morire un altro dei ragazzi sarebbe stato assurdo. Ma comunque la storia di quello che picchia Ari mi ha fatto storcere il naso. Vedremo andando avanti cosa succede e chi resta in vita. Tanto ormai abbiamo capito che giocare al totomorto è divertente.

Élite a me piaceva. E spero che ciò non rovini la mia voglia di continuare a guardarlo, anche se, detto onestamente, è già scesa molto. 

Comunque ci vedremo nelle prossime stagioni, io farò un bel rewatch e mi rigodrò le prime puntate. 

Detto questo, voi come state? Tutto bene? 

Tra poco comincia la scuola, l’università e per chi lavora, immagino abbia già ripreso, come me.  

Ora vi saluto, vi ho trattenuto anche per troppo tempo. Vi ringrazio infinitamente se siete arrivati fino a qui. Un bacione e un abbraccio. A presto! 

Seguitemi su ig per favore, sono simpatica: @langolodinightstone

Ciaos x


04/07/22

Stranger Things 4 stagione - Vol 2

E siamo qui. A distanza di pochi giorni dall’uscita del volume 2 della quarta stagione di Stranger Things. Quattro ore di adrenalina pura in cui hai timore di perdere anche la tua di vita. Premetto che mi aspettavo letteralmente una strage, tipo la morte della metà del cast ma fortunatamente non è successo. Anche se la morte di Eddie era già praticamente annunciata nel momento in cui è apparso, ammetto di esser stata proprio fisicamente male vederlo andarsene tra le braccia di un Dustin traumatizzato. Alla fine della serie tutti, e dico tutti, avranno un trauma potente legato ad una scomparsa o una morte.

Devo ammettere che ad un certo punto mi sono detta: ora muoiono tutti, e se non avessi saputo già della quinta stagione, lo avrei temuto fino alla fine. C’è stato un momento in cui tutti erano in pericolo di vita e avevo già anche pronosticato morti terribili. Mi spiego meglio: erano tutti divisi in gruppetti e tutti, ad eccezione di quello di El, Mike, Will e compagnia cantante che mangiavano pizza, erano in serio pericolo di vita. Gli spacciati, per me, erano Nancy, Lucas o Erica, Eddie, Murray e Dimitri (che nella mia testa continua a chiamarsi Enzo, non so perché). Ero convinta della non morte di Max perché era praticamente annunciata da inizio stagione e, infatti, El la riporta in vita. Però ero certa che sarebbe successo qualcosa a Lucas, o perlomeno sarebbe stato profondamente scosso dalla perdita di qualcuno, aka sua sorella. Ma toccatemi la ragazzina e do fuoco a Netflix, vi avviso. Steve era impossibile morisse, è il fan favourite, se lo ammazzano, lo fanno alla fine, per farsi odiare per bene, a maggior ragione se gli danno una storyline amorosa interessante che non sia Nancy. E Robin non potevano ucciderla, no.

Vorrei aprire una parentesi sul discorso Will. Il minore dei fratelli Byers è uno dei personaggi più belli della serie, peccato che non abbia abbastanza spazio, dopo le prime due stagioni in cui era praticamente centrale, lo mettono improvvisamente da parte, mostrando solo sullo sfondo il suo amore per Mike che, solo ora, hanno reso davvero palese. Noah, durante le stagioni precedenti, ha dato la giusta sfumatura al personaggio. Davvero bravo nella scena in auto in cui spiega a Mike che lui è il cuore e che El non può vivere senza di lui. Noi, quando abbiamo capito che si riferiva più a sé stesso che a El, e lo abbiamo visto girarsi e scoppiare in lacrime, siamo scoppiati a piangere con lui. Spero in una persona che lo ami davvero. Jonathan che gli fa capire che a prescindere gli vuole bene mi ha distrutta. Will, ti voglio bene.

Non so cosa dire su Max, se non che Sadie è stata immensa. Ha mostrato in maniera straordinaria le profonde ferite del suo personaggio. Distrutta dai sensi di colpa per la perdita di Billy, è disarmante il suo discorso quando vuole che Vecna la prenda, le sue sono parole forti, che ti sciocca ascoltare dalle labbra di una ragazzina ma, in un certo senso, la comprendi. Perché sappiamo bene come Billy si comportasse con lei, non la giustifichi, ma la comprendi. Fortunatamente non ci lascia, ma ne vedremo ancora delle belle. Piccola digressione su Billy: DACRE MI MANCHI COME L’ARIA, TI AMO. Okay torno nel mio.

ANNUNCIAZIONE, ANNUNCIAZIONE!! Hopper e Joyce ci hanno regalato, finalmente, ciò che aspettavamo dal 2016. Ciò che Hopper, poverino, attendeva dal 1983. Ciò che io, anelavo e bramavo come una doccia gelata dopo una giornata di caldo e sole. È accaduto. David e Winona, vi amo. Datecene di più. E sapere che il loro secondo bacio è stato improvvisato dai due mi fa andare letteralmente in brodo di giuggiole. Vi amo. Ero talmente felice di questa cosa che ad un certo punto mi sono ricordata del “mai una gioia” che mi perseguita e ho temuto per la vita di Hopper e ho detto: “Ecco mo’ muore davvero, senza rivedere El” e invece fortunatamente non è accaduto. Però ho avuto davvero paura. L’incontro tra Hopper e sua figlia mi ha commossa profondamente, ero troppo felice per loro.

Eddie, oh Eddie. Quanto mi dispiace. L’ho adorato come personaggio, e quella parrucca secondo me dovrebbe essere la normale capigliatura di Joseph Quinn visto che gli sta da Dio. Ma come tutti i bei personaggi in Stranger Things era previsto facesse una finaccia. I Duffer ce lo hanno fatto capire bene sin dall’inizio. Ve lo ricordate Bob?? Io sì e ancora ho gli incubi. Però Eddie lo aveva detto: non è scappato. Porca puzzola Eddie, l'unica volta in cui DOVEVI scappare, hai voluto fare l’eroe. Bravo, chapeau. Mortacci tua, povero Dustin che sarà devastato a vita da questa cosa. RAGA, la scena con la chitarra è leggendaria. “This is for you, Chrissy” e ti amiamo per questo Eddie.

Su El non ho bisogno di esprimermi, Millie è pazzesca e sono certa che nella prossima stagione sarà al suo massimo e avremo una Eleven incredibile nella battaglia finale con Vecna e il SottoSopra. Già in questo finale è incredibile, ha risvegliato i suoi poteri, che erano assopiti, ma poi è anche più forte di quanto lo è stata in passato. Riportare Max in vita lo ha dimostrato. Secondo me ne vedremo delle belle.

Io voglio soffermarmi un secondo su Jamie Campbell Bower. Porca la porca, unico. L’angelico assistente nascondeva un diabolico psicopatico che voleva sfruttare la piccola Eleven per ammazzare tutti praticamente. Lui, sotto chili e chili di trucco e silicone, è assolutamente credibile. Fa proprio angoscia, cazzo. Bravo e fregno. Ma Stranger Things ci ha abituati ai fregni e bravi, vedi Billy citato pocanzi.


Ho goduto tantissimo quando Jason è stato praticamente strappato in due dallo squarcio che si è aperto su Hawkins, anche se volevo una morte più lenta e più dolorosa per lui, sì sono una sadica di merda. Ma se lo meritava quel brutto stronzo. Mi ha quasi messo i brividi come in America si possano acquistare armi ovunque. E soprattutto come una bambina, perché Erica è una bambina, metta roba come granate e pallottole nel carrello come se stesse facendo la spesa alla Lidl. Evviva l’America. Oggi. Il 4 Luglio.

Ora non ci resta che pensare e teorizzare su cosa succederà nella prossima stagione, io ho già delle teorie abbastanza forti che forse vi racconto in un altro post. Io vado, vi ringrazio se avete letto fino qui e vi invito a seguirmi su Instagram. Vi saluto, un bacio, e mi raccomando, lasciate la porta aperta almeno 10 centimetri. Ciaos!!

Qui trovi la recensione spoiler della prima parte: Recensione vol 1



29/06/22

I miei problemi di costanza.

 Sono una persona orribile.

Ho sempre pensato che questo sarebbe stato il metodo giusto per esprimermi e per far arrivare i miei pensieri alla gente. Sostanzialmente sono una chiacchierona, parlo tantissimo, soprattutto da sola. Ma so anche che il canale audiovisivo per me è il male. Ho provato, in passato, ad esprimermi tramite video o simili, ma non è la cosa che mi riesce meglio. Soprattutto perché sono una persona che si incarta tanto quando parla e sbaglio tantissimo nella scelta delle parole. Poi, parlando tanto, far entrare tutto ciò che voglio dire in un video di una durata decente per non risultare pesante o insopportabile. Certo, andavo per improvvisazione quindi, non avendo una scaletta, non sapevo mai come gestirmi la registrazione del video, e mi perdevo in discorsi inutili. Avrei potuto prepararmi un copione o un canovaccio da seguire, ma mi rendo conto che non sarei in grado di “recitare” ciò che ho scritto. Anche provando a registrare ciò che scrivo qui sul blog, mi viene malissimo. Poi, non sarei propriamente videogenica quindi non mi sento esattamente a mio agio nel registrarmi.

L’unica cosa che, secondo me, sarebbe più adeguata alle mie “problematiche” è lo streaming. Che sia su Instagram, Tiktok o Twitch è indifferente. Per me l’improvvisazione delle live è migliore. Io stessa ne guardo tantissime, su ogni argomento. Quindi sarebbe davvero bello poterne fare, magari più avanti, in un momento più tranquillo della mia vita.

E arriviamo al perché sono una persona orribile.

Sono una persona scostante. Non riesco a tenere fede agli impegni che prendo. Mi piace fare tante cose, le inizio anche con tanta buona volontà ma magari vedo che non vanno come desidero io o che un qualcosa non è uscito esattamente come immaginavo, e mi demoralizzo subito. Non si tratta del seguito o di followers, non è quello che mi interessa. Prima le mie stronzate le raccontavo a quelle 4 persone che mi conoscono ed ero contentissima ugualmente, è proprio alla base, il mio problema. Certo, ho scelto un macrosettore in cui addentrarmi, complicato, ma è ciò che mi piace, ciò che mi fa passare le giornate in tranquillità e ciò di cui parlo con le persone che conosco. Quindi, trattare altro è difficile. Considerando che ho quattrocento miliardi di input, mi fa piangere la mia mancanza di costanza, ma sono una persona che si butta giù facilmente. Magari ho anche una bella idea ma non riesco a realizzarla come si deve e rinuncio subito a tutto. Avevo grandi progetti per questo blog, magari farlo diventare qualcosa di grande, un piccolo progetto con una mia cara amica che non so se riuscirò a realizzare, ma ci sono momenti che mi spingono a dirmi: “ma cosa fai? Lascia perdere tutto e vai a cagare”.

Un altro grande punto di questo sproloquio è il fatto che ritengo di non avere, in realtà non ne ho e basta, le competenze adatte per parlare di ciò che parlo. Mi reputo una persona scarsamente preparata, a differenza di tutte le persone, bravissime, che seguo e che fanno il loro lavoro con grande dedizione e conoscenza. Penso che l’essere fruitrice di determinati prodotti non mi da diritto di dire: “questo prodotto fa schifo, o meno”. Ho timore di risultare presuntuosa nel momento in cui, mi esprimo su qualcosa. Dopotutto c’è gente che ha studiato e che fa questo con cognizione di causa, ma poi mi dico che ho diritto anche io di avere il gusto del bello e di esprimere la mia opinione, senza insultare nessuno ovviamente.

Dopotutto sono una semplice serie tv addicted, che per vedere il nuovo episodio della propria serie preferita aspettava il giorno dopo la messa in onda americana per avere la puntata sottotitolata da quei santi senza volto che facevano la maratona di New York per regalarcela subito e non farci inciampare in spoiler su spoiler. Quanti virus ha preso il mio computer, poverino, per farmi guardare in pace Supernatural senza prendermi spoiler in faccia nei gruppi su Facebook. Ricordo che era il 2017 e quell’anno finivano The Vampire Diaries, Teen Wolf e Pretty Little Liars e si faceva a gara per guardare i fatidici finali prima degli altri. Ricordo i pianti ancora oggi. (non ho visto PLL ancora)

Sono una fan delle serie tv da anni ormai e amo questo ambiente con tutta me stessa. Ormai questi prodotti non sono più un qualcosa di secondario. Ormai le serie sono un culto, per noi fan di vecchia data, e per i nuovi. Quindi è pieno di gente che ne parla, spesso mi chiedo del perché alla gente dovrebbe interessare la mia opinione. Dopotutto sono una signora nessuno e i social sono saturi di persone che parlano di tutto, non vedo perché il mio pensiero debba essere considerato valido da voi.

Forse ho passato troppo tempo a sentirmi non degna di essere ascoltata, a sentirmi dire di non essere brava abbastanza, ad essere meno degli altri. Ah che belli i traumi dell’infanzia, dove i bambini vengono paragonati costantemente tra loro. È logico che dopo anni ci troviamo in queste condizioni, perché abbiamo passato una vita intera ad essere detti di non essere quello che dovevamo essere.

Quindi ora, a 25 anni, mi ritrovo a pensare che, se in 3 elementare avessi studiato di più, ora sarei migliore di come sono adesso (non ho scelto la 3 elementare a caso eh). Costantemente messa a paragone con le mie compagne più brave, con gli amici che prendevano 10, quando io il massimo che portavo a casa era un 7. Il costante essere messa a paragone con gli altri mi ha portato a perdere la voglia di fare, e forse è per questo che mi trovo qui a scrivere. Ho perso la voglia.

Questo discorso super senza senso è un flusso di pensieri. Che non vuole dire nulla, in realtà. Avevo bisogno di parlare di questa cosa che mi porto dentro da anni. Mi ha portata a riflettere sul perché, se a 25 anni, non ho ancora trovato la mia strada, forse è perché quel giorno di tanti anni fa mi è stato detto che non ero brava come Giuditta (nome di fantasia) che sicuramente avrebbe trovato una strada migliore della mia. Io, a tutte le Giuditta della mia vita, ora voglio bene ma, in passato, ho odiato un pochetto, perché erano migliori di me, senza sforzo, da quello che mi facevano capire gli adulti.

Perché non ero brava come Giuditta? Perché, forse, avevo altre qualità. Perché lo studio non era il mio forte. Ma amavo la matematica, Dio se amavo la matematica. Ringrazio ancora oggi la maestra Lalla, che mi ha fatto amare questa disciplina così complicata che mi faceva andare fuori di testa.

Vabbè dai, ora vado, i brutti ricordi mi stanno sommergendo e voglio chiudere questo discorso dicendo che ho deciso che ci proverò. Ci proverò davvero. Voglio continuare a scrivere e lo farò. E se voi sarete con me ve ne sarò eternamente grata.

Vi saluto, un bacio!!


14/06/22

Il ritorno di Klaus e Caroline nella puntata finale di Legacies?

 *Questo documento contiene spoiler di The Vampire Diaries e di The Originals*

Ormai da qualche settimana è stata annunciata la fine dell’universo di TVD e io, onestamente, non so se essere felice o dispiaciuta di ciò. Partiamo dal presupposto che non guardo Legacies, quindi non so cosa Hope stia combinando in quel di Mistyc Falls ma, c’è da dire che quando ho saputo che nel finale sarebbero apparsi sia Candice Accola che Joseph Morgan, ho avuto un moto di curiosità.

Legacies è l’ultimo spin off partorito dalla mente geniale, o diabolica, di Julie Plec e racconta delle avventure di Hope Mikaelson con le gemelle Saltzman alla Salvatore Boarding School. Attualmente è alla sua quarta stagione ed io, di Hope, non so un cazzo. Sono curiosa di sapere cosa succederà nel finale, dopotutto rivedremo Klaus e Caroline, ma non riesco ad interessarmi alle avventure della piccola Mikaelson.

Mi spiego meglio. Gli showrunner di TVD, anni fa, ci introdussero gli Originali nella seconda stagione e hanno avuto tre abbondanti stagioni per far sì che ci affezionassimo a loro tanto da guardare lo spin off a loro dedicato senza batter ciglio. Okay che amare Klaus ed Elijah è facilissimo, soprattutto grazie alla bravura indecente dei loro interpreti, ma abbiamo scavato a fondo nella loro psiche, ci siamo legati indissolubilmente a loro, l’arrivo di Rebekah e gli altri è solo un valore aggiunto. Onestamente, quella famiglia dava a TVD quella scintilla in più che ha portato tutti noi ad amare le stagioni centrali della serie. La terza e la quarta stagione, per me, sono le migliori. Passando a The Originals, invece, è facile affezionarsi ai personaggi principali. La prima puntata ci fa immediatamente capire il tono che vuole prendere la serie, dandoci un plot bello grosso: l’ibrido originale è in procinto di diventare padre e tutti i suoi nemici possono puntare alla piccola Hope per colpirlo visto che è il suo unico punto debole. In quaranta minuti ci introducono una storia che ci ha tenuti col fiato sospeso per più di una stagione regalandoci personaggi straordinari, relazioni intricate e soprattutto un Joseph Morgan al suo massimo. Ammettiamolo, per quanto questa serie si basi sull’intera famiglia Mikaelson, è proprio Klaus quello che ruba la scena a tutti. Gli volevano dare una relazione con Camille ma era praticamente inutile e la fanno fuori alla terza stagione, sia ringraziato il cielo. Ebbene sì, non sono una fan dei Klamille ma bensì dei Klaroline, su cui hanno puntato alla fine. E voglio parlarvi di questo.

Caroline è un personaggio eccezionale, il mio preferito dopo Klaus, parte come una ragazza superficiale e diventa il meglio che potesse mai essere. Il suo essere vampira non è un problema, bensì una forza. Lei è l’unica, tra tutti, che non ha mai desiderato la cura per tornare umana, al contrario di Elena e gli altri. Ammetto che le sue relazioni non sono delle migliori, partendo da Matt arrivando a Tyler che, per me, è il peggio. Per quanto riguarda Stefan non li ho mai visti affiatati, non come coppia almeno. Come migliori amici spaccavano, bellissimi. Non che voglia tirar tutta l’acqua al mio mulino, anche Klaus ha i suoi problemi ma almeno non l’ha mai trattata come l’ultima degli stronzi anzi, nel momento in cui era con lei lui era vulnerabile, non si aspettava la pugnalata alle spalle. Poi, parliamoci chiaro, Candice e Joseph hanno una chimica da far paura, bucano lo schermo, secondo me in un’altra vita quei due erano insieme. Che poi, di concreto, tra loro vediamo quasi nulla, solo un paio di scene solo alla fine ma il loro è tutto un gioco di sguardi, parole non dette e promesse che, forse, un giorno saranno mantenute.

Il loro è un rapporto che abbiamo assaporato non solo in TVD ma anche in TO. Cazzo la prima puntata dello spin off si apre con lui che la chiama lasciandole un messaggio con la speranza di mostrarle, un giorno, la sua città New Orleans. E lei arriva, nell’ultima stagione, a regalarci ciò che avrebbero dovuto darci in TVD. A darci ciò che Julie Plec non ci ha mai davvero voluto dare. Una manciata di episodi in cui i due abbassano le loro difese e sono solo loro. Caroline, ormai donna adulta e lui, finalmente una persona diversa ma, con ancora la sua essenza. Parlano del passato e di come, all’epoca lui fosse troppo grande per lei e di come non fosse davvero il villain nella vita di Caroline. Due anime gemelle incontrate nel momento sbagliato ma che la vita è troppo crudele per farli finalmente vivere ciò che meriterebbero. Con la promessa di un “However long it takes” Klaus e Caroline vengono privati di quel tempo in cui avrebbero potuto viversi davvero. Si ritrovano insieme in un momento di difficoltà, in cui lui lotta per la vita sua figlia e si sacrifica facendomi bestemmiare prepotentemente. Perché, ribadisco da anni ormai, che i finali di TO e TVD avrebbero dovuto essere invertiti. I Salvatore dovevano morire entrambi lasciando finalmente Elena vivere la sua vita da umana senza loro e i Mikaelson si sarebbero dovuti separare. Elijah doveva morire, soprattutto per la colpa della morte di Hayley e non lasciando Hope completamente orfana senza una guida. Nonostante io abbia amato questi finali, non li ho mai accettati del tutto.

Il ritorno di Caroline nel finale mi ha fatto capire come Julie Plec si sia pentita di averci tolto ciò che era naturale sarebbe successo se non avesse spostato gli Originali a New Orleans. È inaccettabile questa cosa, ma comprendo anche che i due non fossero maturi abbastanza, all’epoca, per intraprendere una relazione sana e non tossica. Ma se Klaus non fosse morto mi sarebbe davvero piaciuto vedere un loro scoprirsi nuovamente e per la prima volta contemporaneamente. L’addio che si danno nell’ultima puntata è straziante, quel “I’ll never forget you” sussurrato mi ha uccisa.

Piccola menzione d’onore alla telefonata che i due hanno nella settima stagione quando parlano delle loro figlie. La frase detta da lui “It is not a crime to love what you cannot explain” sono sicura che fosse a doppio significato. Ho pianto tanto.

Ma ora torniamo a ciò che si spera succeda nella puntata finale d questo universo che ci ha dato sia gioie che dolori. Onestamente dubito, anche se ci spero tanto, che ci diano una scena Klaroline. Lui, da alcuni filmati di Joseph, indossa gli abiti dell’ultima puntata di TO quindi, o sarà un fantasma che torna solo per aiutare e congiungersi per l’ultima volta con sua figlia o non saprei. Quindi ora ci tocca aspettare e vedere cosa succede. Io, nel frattempo, mi sto facendo un bel rewatch di TVD, sono arrivata alla fine della quarta stagione quindi sapete in quale punto cruciale della storia io sia.

Bene, ora vi saluto e aspettiamo questo finale. Vi ringrazio di essere arrivati fino a qui e se vi va seguitemi su Instagram, sono simpatica. Alla prossima!!


09/06/22

Stranger Things 4 stagione - Vol 1

 E io che credevo che i Duffer non ci potessero più sorprendere. Quanto mi sbagliavo.

Sono passati poco più di 10 giorni dall’uscita del primo volume della quarta stagione di Stranger Things e ancora penso a ciò che potrebbe succedere nelle prossime puntate, che sono solo due. Ricordiamolo.

Proprio per il fatto che non riesco a staccarmi dal pensare a questa serie, la sto riguardando dall’inizio, restando sconvolta da parecchie cose. Innanzitutto dalla perfezione con cui tutto quadra, dalle piccole bricioline che ci hanno lasciato nel corso degli episodi che si collegano egregiamente nel grande progetto che è questo show. I fratelli Duffer, classe 1984, hanno creato uno spettacolo. Tutto perfettamente centrato, tutto che sembra calcolato al millimetro e se qualcosa è apparentemente lasciato senza spiegazione, loro prontamente ci danno la risposta perfetta.

Stanger things, serie originale Netflix, è il prodotto migliore che la piattaforma potesse tirar fuori e, dopo infinite cagate, finalmente abbiamo uno show ottimo, che tiene incollati allo schermo e che ci lascia col fiato sospeso ad ogni cazzo di episodio. La scelta azzeccata di attori, personaggi, storylines e ambientazioni ci regala un connubio perfetto della rappresentazione di ciò che sono stati gli anni 80 in America. Pur essendo nata nel 1996 e felice di ciò, mi è venuta nostalgia di questi anni così colorati e spettacolari. Nostalgia di qualcosa che non ho mai vissuto. Che meraviglia, poca gente sa fare ciò, soprattutto con un periodo così vicino a quello in cui sono cresciuta. La maggior parte dei prodotti televisivi che riescono in questo sono dedicati ad annate che vanno dagli anni 50 indietro fino al periodo della Firenze rinascimentale, almeno con me funziona così. Quindi questi sono segni di un prodotto ben riuscito.

Dopotutto abbiamo aspettato 3 anni per l’uscita di questa quarta stagione, ricordando che la terza ci ha lasciati con il cliffhanger dei cliffhanger: la presunta morte del mio personaggio del cuore, Jim Hopper. Ricordo che ero distrutta al pensiero della sua scomparsa, infatti mi domandavo quando ci avrebbero dato risposta a questa domanda. Raga abbiamo aspettato 3 anni per sapere se Hopper alla fine sarebbe stato vivo o meno ma, onestamente, sono figlia e orfana di talmente tante serie tv fantasy e fantascientifiche che il motto “Se non vedi il corpo, non è morto” mi ha dato la speranza di cui necessitavo per sopravvivere fino ad ora. Ma comunque avevo ancora due motivazioni per continuare la visione dello show, qualora Jim fosse davvero morto (cosa sacrilega, diciamocelo), e sono Steve e Dustin. Loro due sono ciò che amo di più. Due personaggi bellissimi e soprattutto la crescita personale di Steve me lo ha fatto adorare, soprattutto ora che lo sto riguardando e notando quanto fosse stronzo. E, vista con gli occhi di chi ha patito il bullismo, questo cambiamento è meraviglioso, amalgamato all’amicizia con Dustin, ci regalano un personaggio profondo e sfaccettato. Per quanto riguarda Dustin, devo davvero dirlo? È eccezionale, un personaggio bellissimo che adoro in tutto ciò che fa. Lo trovo più funzionale in un gruppo con i ragazzi più grandi che con i suoi coetanei. A volte sembra che Mike e Lucas non gli diano importanza, che loro siano più bravi e intelligenti. Will in questo caso è come Dustin, il suo pensiero non viene considerato importante, soprattutto nella terza stagione. Ho provato profonda tristezza nel vederlo escluso in quel contesto. La lite che ha avuto con Mike mi ha distrutta. Perché mi sono sempre rivista in lui. Un bambino sensibile, tenuto quasi sotto una campana di vetro dopo gli avvenimenti della prima stagione, poco calcolato dai suoi amici già interessati a relazioni e ad essere più grandi. Will è scosso da profondi traumi, non è il solo, certo, ma con tutto ciò che gli è accaduto ci credo che voglia solo passare del tempo a giocare a D&D con i suoi amici.

Sostanzialmente Stranger Things, in questa stagione, ci mostra una maturazione evidente. I ragazzi sono cresciuti e con loro sono cresciuti il mistery e l’horror. Il nuovo ciclo di episodi è a tratti orrorifica con citazioni ai grandi film horror anni 80, che io amo tanto. Ma c’è un’altra cosa che io amo tanto, in questa stagione: il suo nome è Eddie Munson. Il nuovo personaggio introdotto nella prima puntata, ha rapito il mio cuore. Eddie è il leader dell’Hellfire Club dedicato interamente al gioco di Dungeons&Dragons, a cui Mike, Dustin e Lucas hanno aderito. Ah, se solo lo sapesse Will che i suoi amici, che tanto hanno detestato D&D nella scorsa stagione, si sono iscritti a questo Club. Ma vabbè, gioco a parte, questa parte di narrazione ci introduce Eddie, che incrocia la sua storyline con Chrissy, la prima vittima di Vecna, il villain di questa quarta stagione. Che dire prima vittima sarebbe sbagliato, in realtà, ma ci facciamo andare bene questa dicitura. Eddie è incolpato di questi omicidi ma è soltanto la sfiga che lo perseguita, facendolo capitare nel posto sbagliato al momento sbagliato. Però sono questi gli avvenimenti che lo portano ad aggregarsi alla cricca di Dustin e gli altri che, dopo aver scoperto che Vecna sta ammazzando gente a destra e sinistra, vogliono proteggere Max che pare sia la prossima vittima del cattivo.

Parlando di Max devo ammettere che la sto particolarmente adorando ultimamente. Già dalla morte di Billy, lei inizia ad avere un certo spessore, che qui risalta sempre di più. La quarta puntata è la mia preferita, quella lettera è stato il colpo di grazia. Fortunatamente con lei è andato tutto bene e si è salvata, ma non sappiamo se la stessa cosa succederà per Nancy che, al momento, è intrappolata nell’illusione di Vecna che le sta raccontando tutta la sua storia. In questo caso ci colleghiamo a Eleven, che non chiamerò mai Undi (è osceno), che è sola con il Dr Brenner e il Dr Owens che la stanno aiutando a ripristinare i poteri. Eleven sta scavando nel suo passato, rivivendo vecchi traumi, per ritrovare quel fattore scatenante che le permetterà di riacquistare i suoi superpoteri. In tutto ciò, nel suo viaggio dell’eroina incontriamo Jamie Campbell Bower, che qui è un assistente del Dottor Brenner al laboratorio, che aiuta El ad avere controllo su sé stessa perché pare che non riesca a gestire tutte le sue potenzialità. Che sto assistente fosse in qualche modo collegato a Vecna, o Tecna per le amiche, era palese, dopotutto non chiami Jamie a fare un personaggio del cazzo che muore dopo 10 minuti. Quindi il mio cervello ha iniziato a lavorare dopo la sua comparsa e ha irrimediabilmente realizzato che lui era 001 e che 001 fosse Vecna. Però, quando Victor Creel ha raccontato che Vecna aveva già colpito 30 anni prima mi sono crollate tutte le certezze.

In realtà sono una persona intelligente, quando mi applico e soprattutto per le cazzate, quindi ho iniziato a ragionare su altri possibili collegamenti; di lì sono arrivata alla conclusione che 001, Vecna, l’assistente e il figlio di Victor Creel fossero la stessa persona, ma come tutte queste cose erano collegate ancora non mi era chiaro. Il tutto l’ho pensato quando Victor ha detto a Robin e Nancy che suo figlio era finito in coma e che era morto poco dopo, ma se gli avessero mentito? Dopotutto lui era nella Eichen House (cit. non è il nome vero del manicomio) di Hawkins, gli avrebbero potuto dire qualsiasi cosa. Io mi chiedevo del perché Vecna non avesse ucciso anche il ragazzino, ed ecco spiegato: il ragazzino ha ucciso tutti e ha usato talmente tanto potere da perdere i sensi, notato da Brenner e reso 001. La cosa che mi chiedo è perché Vecna dal 1979 in cui El lo spedisce nel sottosopra, inizia ad attaccare solo nel 1986? E perché solo gente con traumi grandi quanto casa mia? Chissà se lo scopriremo.

Mi è dispiaciuto vedere Will, Mike, Jonathan e amico, lontani da Hawkins. Non voglio che la storia tra Nancy e Johnatan finisca, non abbiamo bisogno di una minestra riscaldata con Steve. Però pare che tra i due le ceneri siano ancora calde quindi temo che almeno un limone ce lo diano, sempre se Nancy non schiatta prima della fine della stagione, lei pare la più papabile. Ha il trauma e la colpa per la morte di Barb e soprattutto Tecna si è rivelato a lei. Se poi scoprono la sua canzone preferita e Eddie ce la suona con la sua meravigliosa chitarra, meglio. Non voglio morti, basta. Mi hanno già traumatizzata abbastanza. E c’è da dire che ho guardato serie dove TUTTI i protagonisti muoiono quindi sono già abituata ma non voglio che muoia qualcuno, sono troppo affezionata a questi personaggi per accettare anche solo una morte. Non mi sono ancora ripresa da Bob, Alexei e Billy.

Adoro che finalmente abbiamo visto Suzie-pooh e che abbia aiutato i ragazzi. Dubito si unisca all’avventura ma già questo piccolo frangente mi è piaciuto. Altra storyline esterna a Hawkins è quella di Hopper che si trova in Kamchatka (se si scrive così), che si unisce a Joyce e Murray che vanno a salvarlo. Hopper che uomo, adoro tutto ciò che fa, ora mi manca solo un limone con Joyce e sono felice, non rompo più il cazzo a nessuno. Quei due devono stare insieme. Adoro più che altro tutto il piano in cui lui dice di essere convinto di essere maledetto, questa roba se la porta dietro dalla prima stagione e ho amato il parallelismo, non vedo l’ora che riveda El e posso piangere per il resto della mia vita.

Cosa più bella in assoluto? Primo episodio, il montaggio al cardiopalma della partita di Lucas e della partita di D&D dei ragazzi, i Sinclair protagonisti assoluti della sequenza, mi ha ricordato tantissimo il montaggio di High School Musical della partita di basket di Troy e del Decathlon di Gabriella per poter andare in tempo alle audizioni e cantare Breaking Free. Minchia i paragoni di spessore eh!?

Ci sarebbe tanto altro da dire ma mi fermo qui, dopotutto mancano altri due episodi e volevo parlarvene bene a stagione conclusa. Intanto vi lascio e vi consiglio di guardare le recensioni, fatte con criterio, di Violetta Rocks e Giulia COSMOPOLINERD perché, come al solito, sono più professionali e corrette.

Violetta: Clicca qui

Giulia: Clicca qui

Prima di lasciarvi volevo dire una cosa stupida di cui mi sono appena resa conto. Ho chiamato Vecna con il nome della Winx Tecna no? Bello come l’unica cosa che salvi le persone da Vecna/Tecna sia la musica, l’elemento di Musa, migliore amica di Tecna. Niente mi faceva ridere.

Ora vi saluto, se avete letto fino a qui vi ringrazio tantissimo. Spero di aver concluso tutto il rewatch per il 1° luglio in modo da arrivare preparata, ho già finito la prima stagione, spero di farcela. Se vi va potete seguirmi su Instagram, sono simpatica giuro. C’è sia la pagina che il mio profilo. Ora vi lascio un bacione grande e vi dico quale canzone mi salverebbe da Vecna: Don’t wake me – Skillet

Ciao!!!

Qui trovi la recensione del volume 2: Recensione spoiler Vol 2

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Spero tu legga questo