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Stranger Things 4 stagione - Vol 2

E siamo qui. A distanza di pochi giorni dall’uscita del volume 2 della quarta stagione di Stranger Things. Quattro ore di adrenalina pura in...

16/09/22

Once Upon A Time.

 C’era una volta una Foresta Incantata popolata dai personaggi classici che conosciamo, o che pensiamo di conoscere. Un giorno si ritrovarono intrappolati in un luogo dove a tutti era stato rubato il lieto fine. Il mondo reale.

Non so perchè, ma ho sempre pensato che non avrei mai guardato questa serie. Forse perchè non è il mio genere, anche se non ho ancora capito quale sia, effettivamente, il mio genere, visto che guardo di tutto. 

Once upon a time. Non credevo che prima o poi sarei arrivata a guardarla ma, contro ogni mia aspettativa, l'ho iniziata e se ve ne sto parlando vuol dire che, sorprendentemente, l'ho finita. Sorprendentemente sì, perchè faccio tanta fatica a concluderle se iniziano a stancarmi.

Non so cosa mi ha portato a pigiare "Play" quella sera, ma l'ho fatto e di colpo mi sono ritrovata ad aver guardato sei episodi di fila.

Ovviamente, da buona autospoileratrice, sapevo già tutti i nomi dei personaggi e alcune ship, grazie ai Danicommenti del sommo Daninseries, ma non conoscevo tutti i background e le loro storie ma tranquilli, ho recuperato subito spoilerandomi il mondo. Dopo la fine della seconda stagione però.

Ho guardato la prima stagione con molta tranquillità, ma perchè non c'era Hook a spronarmi a guadarla. Certo c'era Graham (aka Jamie Dornan), che io adoro, ma schiatta dopo 5 minuti e non torna più lasciandoci con l'amaro in bocca. Chiaramente abbiamo anche Charming che amo come se non ci fosse un domani ma scusatemi. Hook è Hook.

La prima stagione ti introduce un po' la storia, ti fa conoscere i personaggi e tutto ciò su cui si basa OUAT, ovvero il sortilegio di Storybrooke che deve essere spezzato da una ragazza che, onestamente, non ho capito se mi piace o meno. Sì, sto parlando di Emma. Per carità, è un bel personaggio ma, non permette di capire il suo animo a fondo. Cosa che non mi è capitata, invece, con Regina. La Queen della Enchanted Forest è uno dei personaggi più belli e complessi, ma al contempo semplici nella loro fragilità (che minchia ho scritto? boh) che io abbia mai visto.

Ma dei personaggi parliamo dopo.

La cosa che più mi ha colpita è il modo in cui ci hanno raccontato le storie dei personaggi e le loro interazioni prima del sortilegio. Le storie dei personaggi, appunto, sono la chicca più bella, come si intrecciano e come tutte quante, manipolate da Rumple (Tremotino), portino alla creazione del sortilegio e, di conseguenza, Emma a Storybrooke.

Ammetto che al principio non capivo il motivo per cui Rumple facesse tutto ciò che faceva, dopotutto era quello l’effetto desiderato, ma tutto mi è diventato chiaro in un episodio della seconda stagione (che ho schifosamente guardato in due giorni) e lì ho capito il potenziale di questa serie. Diciamo che me ne sono innamorata.

Per quanto mi riguarda le stagioni migliori sono la seconda, per la rivelazione su Rumple che è un genio, e la terza per le sue storyline meravigliose come quella di Hook, quella di Peter Pan con suo figlio, la storia di Baelfire (non lo chiamerò mai Neil), ma soprattutto la storia di Regina e Robin.

Un’altra cosa che ho apprezzato è la presenza di Henry, figlio di Emma e Regina che, per le prime stagioni, ha dato una notevole mano non ingolfando il tutto. Henry è fondamentale per scatenare il tutto, che sia l’arrivo di Emma, la rottura del sortilegio o che sia far capire a Regina che è una persona migliore di quel che crede. Lui ha il compito di credere, lui è il truest believer (in italiano suona malissimo), e ciò lo poterà a diventare l’autore di tutte le storie. La questione dell’autore non l’ho capita molto, ma ci sta che lo sia lui. Poi si collega perfettamente alla settima stagione. Prima di addentrarmi in ciò che penso del resto della serie vorrei parlarvi dei personaggi, che per me hanno davvero regalato gioie.

Emma, la protagonista. Non lo so. Giuro, non so ancora se mi piace, e la serie è finita. È una protagonista forte, determinata, intraprendente e una eroina a tutti gli effetti. Però non mi ha convinta fino in fondo. La sua storyline con Henry, però, è dolcissima. La preferivo in House, la dottoressa Cameron era fantastica.

Regina, la nostra Evil Queen. LA AMO. Personaggio unico, sfaccettato, profondo, ambivalente, fragile e forte nello stesso momento. In amore più sfigata di me, poraccia, ma non ha mai perso la sua determinazione, c’è sempre per la sua famiglia, per Henry e per aiutare la sua amata Storybrooke. Un amore, il suo con Robin, più struggente e triste di molti. Regina ha meritato il suo Happy ending più di chiunque altro. Anche se dovevano far tornare Robin.

Rumplestiltskin, ho cercato su internet il suo nome perché sono stupida e non lo sapevo scrivere, VABBÈ Tremotino. Personaggio fortissimo, come tutti i protagonisti di questa serie, ha creato l’intreccio che ha dato il via alla serie. Ambiguo fino alla fine, ma impossibile da odiare. Per i suoi figli e per Belle fa letteralmente di tutto. Tutto. Pur far del male ad altri. A volte nel giusto, a volte nel torto è sempre rimasto coerente con se stesso. Riscatta se stesso come persona e non come Signore Oscuro, nel finale, dando la vita per salvare Hook del Reame dei desideri. La sua storia d’amore con Belle è meravigliosa, quando ballano sulle note della colonna sonora del classico Disney mi sciolgo in una valle di lacrime. Ho adorato la questione con Pan, suo padre, e come hanno allacciato tutto quanto con Henry, suo nipote. Rumple ti voglio bene, ma ad Henry ci devi tenere un pochino di più, è tuo nipote cazzo.

WAIT! Per un po’ ho tenuto la sua frase: “All magic comes with a price!” come suoneria per le notifiche e devo dire che dopo svariati infarti notturni ho tolto tutto perché non potevo morire per dei messaggi.

Henry Mills. Figlio di Emma e Regina, bambino tenero fino a quando non diventa un adolescente insopportabile. Ma chi non lo è stato alla sua età? Aveva anche ragione quando, si è trovato a fare disegni strani e non sapeva che cazzo stesse succedendo. Ho apprezzato molto la sua versione adulta. Ragazzo scaltro, cresciuto egregiamente da de donne stupende e due nonni amorevoli ma, se penso al bambino che era, del vero credente non c’è traccia. Lucy fa na fatica immensa per farlo tornare a credere, e infatti chi ci riesce? Se stesso. Henry, quando parla col se stesso che si sta diplomando, recupera tutti i ricordi e spezza il sortilegio di Ivy (che per me rimarrà per sempre Cora Hale) dando il bacio del vero amore a sua madre. Mi piace, ma non troppo, degno figlio di Emma.

Charming e Snow White, loro sono un’unica cosa. L’amore vero. Si sono sempre trovati. Durante la prima stagione sono rimasta col fiato sospeso seguendo la loro storia ma, come loro dicono, il vero amore trionfa sempre. Sono disposti a tutto per la famiglia e hanno trasmesso questi valori a tutta la città. Sono il Re e la Regina che la Enchanted Forest meritano. Esseri puri, Hanno dato innumerevoli possibilità anche a chi non le meritava. Poi pensare che Ginnifer Goodwin e Josh Dallas si sono innamorati sul set e ora sono insieme me li fa amare ancora di più. Rivederli nel finale della settima mi ha reso tanto felice.

Hook. Killian ha rapito il mio cuore. Personaggio molto complicato, entra nella storia per uccidere Gold, poverino manco ci riesce perché Rumple è appunto the Dark One. Lui non è vittima del sortilegio infatti, per tutta la serie indossa i suoi abiti pirateschi. Hook è tormentato dalla voglia di vendetta, è corroso dall’amore per la sua ex fiamma ormai scomparsa, torna a vivere quando conosce Emma. La loro storia mi ha appassionato come pochi. Il capitano della Jolly Rogers ha tantissimi scheletri nell’armadio, ma gli si vuole bene per come è, con tutti i suoi demoni e le sue paure. Instaura un bellissimo rapporto con Charming, insieme mi fanno morire. Sono troppo. Quando Hook si rende conto di essere tornato ad amare mi ha uccisa. L’isola di Peter Pan ha regalato tante gioie, oltre agli immensi dolori. Quel bacio rimarrà impresso nella mia mente per sempre. Killian sposami, chissene se non hai una mano. Non frega ad Emma, non vedo perché debba importare a me.

Belle, la nostra Bella, da La Bella e la Bestia. La bestia, in questo caso, non è l’omone peloso come nel classico Disney, ma è il nostro Rumple. Chi più bestia di lui? Nessuno. Dopotutto è il personaggio che più ha creato scompiglio nella storia, con uccisioni, accordi e alleanze discutibili. Belle è un personaggio dolcissimo, mette a freno l’oscurità di Rumple e fa tornare la luce in lui. Tenta sempre di far del bene, anche quando sta rischiando la sua stessa vita. Quando è incinta fa di tutto per salvare Gideon, che ignoro quale sia il suo nome nella versione doppiata, ma purtroppo fallisce e si trova a dover pregare che Emma riesca a salvare suo figlio senza farsi ammazzare. Nella settima stagione ci lascia, purtroppo, e Rumple fa di tutto per raggiungerla nel modo più nobile possibile, e ci riesce. Sacrificandosi, raggiunge Belle e si abbandonano ad un bellissimo abbraccio. Grazie Belle, hai reso Rumple una persona migliore.

Ci sono tantissimi altri personaggi molto importanti nella serie come Robin, Tilly, Baefire, August, Zelena e altri, ma non abbiamo troppo tempo a disposizione e sono in ritardissimo con la scrittura di questa recensione se contiamo che ne ho 2 in bozze, oltre questa, che sono ferme da un po’, poi ne ho promessa un’altra ancora ad una mia amica. Insomma, non sono esattamente in tempo.

I personaggi sopracitati sono importanti quasi quanto i protagonisti, gli altri, invece, sono più funzionali. Purtroppo alcuni hanno avuto pochissimo spazio e sono andati pian piano sparendo come Il Cappellaio Matto (Sebastian Stan ci manchi ancora), Graham che è durato quanto uno starnuto (peccato perché quel capello mosso faceva sognare), Ruby che non si è più vista andando via con Mulan, Aurora e Filippo, il dottor Whale, Sidney Glass e tantissimi altri. Sono proprio spariti senza completare la loro storyline e non sono nemmeno apparsi nel finale. Non chiedevo tornassero i morti, ma almeno gli altri un piccolo cameo potevano farlo. Boh saranno state scelte registiche, di tempo, impegni o altro, però peccato.

Effettivamente, una serie di questo tipo, con così tanti personaggi è andata, col tempo, a perdersi. Devo ammettere che, purtroppo, per quanto l’abbia amata, ha i suoi difettucci. Troppe storie, troppi personaggi, la maggior parte solo funzionali alla storia o per introdurre il nemico di turno, che, ad una certa, si è ritrovata satura di roba inutile. Purtroppo questo è stato un grande peso che ha penalizzato la serie. Aveva tantissimo potenziale che, col tempo, ha perso . Dispiace perché, per quanto mi riguarda, è molto bella e ha tanti pregi.

Ora toccherò un tasto dolente. Dolentissimo. Per me la settima non ha ragione di esistere. Mi dispiace per Jacinda, Lucy e tutti gli altri ma, per quanto mi riguarda, è una stagione inutile. La serie poteva concludersi con la sesta stagione, senza fare sta specie di spin off con Henry adulto, mi dispiace perché ha carisma e Andrew J. West è carino, e altri personaggi inseriti perché si erano dimenticati di loro nelle stagioni precedenti. NON A STORYBROOKE. Non scherziamo per favore. Abbiamo lasciato i Charmings, Emma, Hook vero e tutta la ciurma a casa e ci siamo traferiti con Henry, Regina, Rumple e il finto Hook A SEATTLE. Boh, questa non è Once, è un’altra storia.

Il finale di serie, però, è perfetto. Hanno fatto quadrare tutto, Regina ha finalmente ottenuto il suo meritatissimo Happy Ending, oppure come lo chiama lei Happy Beginning, e io ho pianto come una povera scema.

Ma ad arrivarci a sto finale! Mi spiego. Ho guardato la serie senza interruzioni fino a metà della 6, dopo di che mi sono bloccata. Non riuscivo ad andare avanti, non ne capisco ancora il motivo. Fatto sta che ho faticato tantissimo per terminarla. Ma l’ho finita. Finalmente. Ciò che pensavo riguardo alla settima stagione si è confermato. La sesta, fino al finale di stagione, mi è piaciuta, come le altre. Un po’ sottotono ma è stata abbastanza carina. Il suo finale mi ha commosso tanto, tant’è che, fino a quando non ho visto il finale di serie, per me era il finale giusto da dare a tutto lo show. Una settima stagione che, ripeto, reputo inutile. Mi dispiace. Se proprio volevano fare il finale che poi hanno fatto potevano semplicemente stringere il limone e racchiudere il tutto in una decina di episodi che avrebbero risolto tutto senza allungarlo per 22 episodi. Hanno aggiunto troppi personaggi, rivelati poi inutili, storie superflue che hanno intaccato le poche cose interessanti che c’erano. Henry mi piaceva, ma Jacinda per nulla. Poco carismatica, si lascia trasportare dagli eventi e, per stare con Henry avrei preferito che la rendessero meno ameba. Per me ha avuto più impatto Robin, la figlia di Zelena, che è apparsa in molti meno episodi rispetto a Jacinda.

Ma vi pare che mi avete fatto Raperonzolo cattiva? Ma non esiste. È diventata Rapestronzolo. La storia che l’hanno portata a diventare cattiva non regge, regge più quella di Eloise, che poi anche lei mi stava sulle balls. Alla fine hanno capito che potevano inserire, come villain, l’unico nemico valido di TUTTA la serie: Rumplestiltskin. O perlomeno, la sua versione del Regno dei Desideri, che è stata perfetta. Però, credo che ripiegare su Tremotino sia stata una scelta presa all’ultimo. Perché secondo me volevano utilizzare Facilier come nemico finale ma visto che non aveva lo stesso appeal di Rumple lo hanno fatto fuori e inserito lui alla fine. Ma ci sta, non ripudio l’idea di rispolverare vecchie glorie, alla fine lo ha fatto anche Julie Plec con The Vampire Diaries, ma non siamo qui a lamentarci di TVD. Dicevo. Ho apprezzato Rumple nel finale e il meraviglioso sacrificio del nostro Tremotino che finalmente dice di aver trovato un amico in Hook. Lo salva, donandogli il suo cuore in modo da farlo stare con sua figlia, facendomi disperare più di quello che avrei creduto.

Okay devo ammetterlo, sorbirmi tutta la settima per guardare il finale che abbiamo avuto, è valsa davvero la pena. Abbiamo sofferto per godercelo, sarebbe potuto arrivare prima, il finale della 6 andava bene, ma il finale di serie è semplicemente perfetto. Tutto al proprio posto, con tutti i regni vicini, tutti felici e finalmente è tornata la pace. Certo che Robin potevate farlo tornare, cazzo avete la magia, un Magicabula Kittesencula e potevate farlo tornare. Però so anche che tutto ha un prezzo e quindi non se poteva fa. Ma una piccola eccezione, povera Regina.

Credo che sia giunto il momento di salutaci, è stato un bellissimo viaggio. Magico, oserei dire. Mi sono divertita tanto durante la visione di questa serie. Ho pianto, riso, mi sono arrabbiata, ho protestato, sono rimasta senza parole e molto altro ancora. Once upon a time è un viaggio meraviglioso all’interno delle fiabe che ci hanno accompagnato per tutti gli anni della nostra infanzia e ci accompagnano ancora oggi. Io vi saluto e vi ringrazio di aver letto fino a qui. Ricordate che All magic comes with a price. Ciao!

07/09/22

Sherlock.

 Adoro i detective. Ho una specie di feticcio per queste persone con capacità deduttive straordinarie. Amo perdermi nei loro ragionamenti e i discorsi eterni dei quali capisco meno del 10%. Adoro che mi facciano sentire completamente stupida, ad ogni ragionamento geniale mi chiedo come non abbia fatto ad arrivarci prima io. Povera scema. Mi rendo conto di non essere Sherlock Holmes, L (di Death Note per chi non conosce il magnifico) o Gregory House, okay lui è un medico ma è ispirato a Sherlock. Io almeno un po’ del loro genio me lo meritavo. No eh? Uffa. Mi chiedo se esistano davvero persone con queste capacità straordinarie. Poi vedo sti ragazzini di 10 anni che vanno già all’università oppure, costruiscono robot con le costruzioni di legno e capisco che effettivamente sono io quella nata stupida.

Okay torno in me stessa. Sono qui per parlarvi di Sherlock. Ammetto di essere abbastanza in ansia perché non sento di essere competente abbastanza, o per niente, per parlarne. Per quanto mi riguarda, Sherlock è una di quelle serie che considero perfette, o quasi. Di quelle serie che mettono d’accordo tutti. Non so come dirlo.

Sherlock. Serie di 4 stagioni da 3 film l’una. Film? Sì, film. Gli episodi durano un’ora e mezza l’uno. Più uno speciale.

Tredici episodi di Londra, Benedict Cumberbatch, Martin Freeman e meraviglioso British accent. Non potrebbe esserci nulla di meglio. Forse solo una cosa.

Una quinta stagione, la bramo. La desidero. Ci spererò sempre, dopotutto la porta è sempre aperta. E tutti noi fan la aspetteremo.

Nel frattempo, la guardiamo e riguardiamo perché ogni volta è sempre più bella. La chimica tra Benedict e Martin c’è e si sente tantissimo. Sono pochi gli attori che trasmettono questa sensazione anche oltre lo schermo. Entrambi sono attori eccezionali. E anche quando Martin interpretava uno Hobbit adorabile e Benedict un Drago sputafuoco cattivissimo la loro chimica bucava lo schermo. Spero di rivederli lavorare insieme presto, lasciando perdere tutto ciò che è successo.

Sherlock è stata in lista tanto tempo prima di essere vista. Lo so è un sacrilegio, ma sono amante delle serie lunghe e per me 4 stagioni erano inconcepibili. Perché per me all’epoca non ci si poteva affezionare a dei personaggi in pochi episodi, poi ho conosciuto Eric Effiog (Sex Education) e, avendolo amato dal momento uno, mi sono ricreduta. Quindi, poi, sono rinsavita e giuro di aver visto il primo episodio: “Lo studio in rosa”, qualcosa come 10 volte, da sola, con mia mamma, la mia migliore amica (che poi ha continuato la visione della serie), con mio padre e ancora da sola. Ho talmente adorato quell’episodio che ho comprato il libro di Sir Conan Doyle, Uno studio in rosso che leggerò il più presto possibile.

È una serie geniale, purtroppo non conosco il personaggio letterario. Non ho letto le opere di Sir Conan Doyle, quindi non so se effettivamente Sherlock Holmes sia come Benedict lo ha portato su schermo, o come lo ha fatto Robert Downey Jr (Henry Cavill non lo conto perché, per quanto bono, sono abbastanza certa che quello non fosse Sherlock), però ho amato entrambe le trasposizioni. Come Watson però ho preferito Martin, Jude Law ti amo ma amo più Martino.

Vorrei parlarvi brevemente dei personaggi.

Sherlock. Lo conosciamo insieme a John, ci dà l’impressione di essere uno strambo che offre consulenze investigative alla polizia. Però, poi, scopriamo che effettivamente è un detective coi controcojones. È lui che risolve i casi del povero Lestrade che, non capendone una mazza, lo chiama e si fa aiutare. Sherlock si presenta come, parole sue, un sociopatico iperattivo che risolve casi per non cadere nella tossicodipendenza. Sherlock è un antieroe, non è una persona buona che fa del bene perché è la cosa buona e giusta, lo fa perché altrimenti si farebbe di cocaina dal mattino alla sera. Risolve i casi che ritiene più interessanti, fino a quando non incontra un nemico suo pari: Moriarty. Moriarty lo spinge a fare delle scelte. Scelte che fanno capire, a Sherlock e a noi, che a Watson si è davvero affezionato. Non è solo una persona che si porta dietro e che trascrive le loro avventure, non è solo un coinquilino. Sherlock e John sono amici, migliori amici, come loro stessi ammettono. Entrambi fanno di tutto per salvare la vita dell’altro. Questa loro relazione mi appassiona tantissimo e ogni volta mi lascia senza parole. Su Sherlock c’è tantissimo da dire, è un personaggio profondo, sfaccettato, ambiguo e tanto altro ma voi questo già lo sapete dato che è stato profondamente approfondito. Adorabile sociopatico, Benedict amo la tua voce.

John. Medico militare in congedo, con una vita monotona che cambia totalmente quando incontra il suo futuro coinquilino Sherlock. Lo accompagna nei suoi casi e vivono avventure ai confini del normale. John è la parte emotiva della medaglia, infatti quando Sherlock si finge morto per due anni, vederlo tornare gli fa avere quasi un infarto. In quella particolare sequenza di scene mi sono resa davvero conto della eccellente bravura di Benedict e Martin. John è stato molto male per la scomparsa di Sherlock e rivederlo lo sconvolge, si era rifatto una vita, costruito qualcosa con Mary, fatto crescere quei baffi osceni, continuato il lavoro all’ambulatorio e il ritorno di S. gli stravolge tutti i piani. John però, nonostante si sia imposto di restar lontano da Sherlock e la sua vita, non riesce a farlo e torna a risolvere casi con lui. Fino a quando Mary, sua moglie, muore lasciandolo con la bimba. Lì John non è più sé stesso, non riesce a perdonare Sherlock che aveva promesso di proteggerla, infatti si chiude in sé stesso e non vede oltre la sua rabbia. Però fortunatamente, anche se morta, Mary li fa rinsavire entrambi. Però ciò che penso di John è che la reazione che ha avuto era assolutamente sensata. Dopotutto gli è morta la moglie, mica il gatto. Con una bimba piccola poi. Dai che poi finisce tutto bene e siamo contenti. IO VOGLIO LA QUINTA STAGIONE! No okay, basta. John tivibi. Più che a Bilbo. E io amo Bilbo.

Mycroft. Fratello altrettanto genio di Sherlock. Al principio fa credere di essere una persona fredda e distaccata. Quando, in realtà, più e più volte ha dimostrato il contrario facendoci capire quanto sia legato al fratello minore. Personaggio particolare tanto quanto Sherlock, ma molto più riservato. Non capiamo mai quali siano le sue reali intenzioni. Facendo parte dei servizi segreti inglesi, molto spesso entra in conflitto con i mezzi poco ortodossi del fratello, ma allo stesso tempo fa di tutto pur di non farlo finire nei guai. Uomo emblematico, misterioso. Non sappiamo nulla di lui, ma capiamo chiaramente il suo legame profondo con il fratello nell’ultima stagione, quando davanti alla possibilità di Sherlock di decidere se uccidere John o lui, Mycroft fa in modo di farsi sparare. Perché sa benissimo quanto Sherlock tenga a John. Sa che senza lui sarebbe perso quindi era disposto a sacrificarsi pur di non far morire John. Ciò la dice lunga su Mycroft e sul suo personaggio, per quanto sia davvero lui che ha creato, non volendo, tutto quanto. Con Eurus e Moriarty intendo. Caro Mycroft ti perdoniamo perché ti vogliamo bene.

Moriarty. Nemico storico di Sherlock, letteralmente ossessionato da lui. Sembra sempre sull’orlo di una crisi di nervi, leggermente psicotico. Perfetta nemesi di Sherlock. Però pedina di quello che è stato poi il vero nemico di Sherlock. Eurus. Ma tornando a Moriarty, Jim è talmente ossessionato da fingersi il fidanzato di Molly per avvicinarsi a Sherlock. Crea talmente tanti piani geniali per intrappolarlo e sconfiggerlo che poi vederlo arrendersi e uccidersi così mi ha lasciata con l’amaro in bocca. Mi sarei aspettata qualcosa di più glorioso per un personaggio del suo calibro. Mi dispiace davvero. Anche buttarsi dal palazzo sarebbe stato meno deludente. Ma vabbè, la sua morte non significa che sia sparito del tutto. Anzi. Torna, nei flashback, sulle note dei Queen e noi lo amiamo. Perché sì. Potevi morire meglio. Uffa.

Mary. Personaggio che nel suo piccolo è stata fondamentale. Ha riportato John da Sherlock. Perché lei sapeva quanto siano importanti l’uno per l’altro. Donna con molti segreti, sa farsi apprezzare. Sa farsi voler bene da Sherlock. Che tutti noi conosciamo per la sua sociopatia. Personalmente mi è piaciuta, non il mio personaggio preferito, ma mi è garbata tanto. Scopriamo lentamente i suoi segreti, che non è una dolce infermiera ma una spietata assassina al servizio dei servizi segreti, che il suo nome non è Mary. Ma nonostante tutto John riesce a perdonarla, e lo facciamo anche noi. La cosa bella è che anche da morta rimette in riga John e Sherlock facendoli riavvicinare, visto che sapeva che la sua dipartita li avrebbe irrimediabilmente allontanati. Mary grazie.

Lestrade. Il povero Greg non sa manco lui dove si trova. Detective di Scotland Yard, sono più le volte in cui chiede aiuto a Sherlock che quelle in cui risolve un caso da solo. All'inizio è molto restio nel chiedere una mano a Sherlock ma, andando avanti, si rende conto che la sua presenza è fondamentale per la risoluzione dei vari casi. Dopo tutte le avventure che vivono insieme si crea un legame molto carino, anche se Sherlock sbaglia sempre il suo nome! Greg sei l’esatto esempio di noi che non capiamo nulla quando Sherlock fa le sue deduzioni.

Molly. Oh Molly, quanto ti capiamo. Siamo un po’ tutti innamorati di Sherlock. Chi non lo è? Dai non ci prendiamo in giro (se c’è qualcuno che non lo è me lo faccia sapere così ne parliamo). Molly Hooper. Ragazza adorabile che tenta di aiutare in qualsiasi modo le è possibile Sherlock e John nelle loro indagini (mi ricorda tanto me, quando ero una ragazzina, con il ragazzo per cui avevo una cotta, povera cogliona). Aiuta Sherlock soprattutto quando deve fingere la sua morte. Davvero importante, è quasi il suo angelo custode (cit. Eleonora). La sua scena che più mi ha toccata è stata quando Eurus costringe Sherlock a chiamarla per farsi dire le fatidiche parole. Eurus stronza che non sei altro. Una scena che ti prende a pugni. Benedict e Louise mi hanno distrutta, soffrivano tantissimo entrambi, magistrali. Molly sa che Sherlock non ricambierà mai. Sherlock sa. Un dolore immenso che ha perforato lo schermo e mi ha fatta a pezzettini. Lei lo dice, ma ad una sola condizione. Lo deve dire anche lui. Anche se sa benissimo che non è la verità. Ha solo bisogno di sentirselo dire una volta. Molly un po’ Emily come noi.

Mrs Hudson. La adoro. Che donna aiuto. Proprietaria dell’appartamento a Baker Street. Non è la domestica, come lei afferma più volte. Ma prepara volentieri tè a destra e sinistra ogni qualvolta un ospite si presenta a casa o i due affittuari sono indaffarati. Donna molto gentile che rivela un passato alquanto bizzarro. E nell’ultima stagione ci mostra ciò che non avremmo mai pensato possedesse. Una decappottabile rosso fiammante, con la quale si reca a casa di Watson per dirgli che c’è Sherlock che sta dando d’aceto. Unica davvero. Mi spiace tanto per la scomparsa dell'attrice.

Prima di giungere ad una conclusione volevo spendere alcune parole su Eurus. Sorella minore di Mycroft e Sherlock. Si presenta alle battute finali come la burattinaia di tutto quanto ciò che è successo. Da Redbeard che si rivela l’amico scomparso di Sherlock a Moriarty. Allora. È letteralmente psicopatica. Ammazza l’amichetto di Sherlock per pura gelosia, e quasi ammazza John. Crea una specie di gioco malato in cui rinchiude i nostri protagonisti. È in grado di ammaliare il suo interlocutore e renderlo suo burattino per fargli fare qualsiasi cosa ella richieda. Ed è così che entra ed esce dalla prigione di massima sicurezza in cui è rinchiusa. Eurus è particolare come i suoi fratelli. Anzi è addirittura più geniale di entrambi. Solo che non prova alcun tipo di sentimento, emozione, empatia o simili. È una specie di robot. La sua ossessione per Sherlock è spaventosa. Più di quella di Moriarty. La sua partita a scacchi contro Sherlock durante l’ultima puntata è da brividi. Spietata come non mai, mette alle strette i suoi fratelli. Allo stesso tempo c’è un’urgenza da parte della sorella minore di far sì che Sherlock giungi alla conclusione adatta e la salvi. Il nostro protagonista lo capisce proprio alla fine e riesce a salvarla e a salvare John che nel frattempo sta affogando nello stesso pozzo in cui è morto il suo vecchio amico.

Sherlock è una serie unica, nonostante il suo protagonista lo abbiamo conosciuto in diverse salse, i nostri attori le danno quel qualcosa in più che la rende straordinaria. Ambientata in una Londra dei giorni nostri, non perde la genialità caratteristica dell’opera vista la modernità dei nostri tempi. Ma, anzi, le dona un tocco fresco e attuale. I suoi protagonisti non sembrano assolutamente dei pesci fuor d’acqua, si avvalgono della tecnologia di cui dispongono.

Con Sherlock abbiamo capito quali sono i veri valori della vita. E lo ha capito uno come Sherlock che ha sempre vissuto credendo di non averne bisogno.

Ora devo dire una cosa. Una cosa orribile. Mi odierete, per questo lo rivelo alla fine. Non shippo assolutamente John e Sherlock come coppia. Scusate. Shame on me. Avete ragione. Ma non riesco proprio a vederli insieme. Anzi. Quando li guardo vedo quelle amicizie che incontri solo una volta nella vita, se sei fortunato. Con quella persona che sai, a prescindere, ci sarà nella tua vita. Non importa cosa succeda. Un amore che va oltre quello relazionale. Di quella persona che sposeresti, ma non perché ne sei attratto, ma perché siete perfetti insieme. Auguro davvero a tutti di trovare un amore, un’amicizia così. Come John e Sherlock. Imprescindibile.

Va bene, direi che ho parlato anche troppo, ora voglio sentire voi. Se vi va, raccontatemi cosa ne pensate e se siete d’accordo con ciò che ho detto. Detto questo, vi saluto e vi mando un grande bacio virtuale e alla prossima!

Ah e se vi va, seguitemi su instagram mi chiamo @langolodinightstone. Ogni tanto sproloquio su tutto e ci sono commenti a caldo. Ora vi saluto davvero. Ciao!!


Spero tu legga questo