Quando mi hanno regalato questo libro mai avrei pensato che mi avrebbe messo i brividi. È il primo romanzo di Dan Brown che ho letto e, onestamente, mi ha traumatizzata. Uscito nel 2013, mette un’angoscia terribile vedere come ciò che viene raccontato in queste pagine rispecchia molto da vicino ciò che è accaduto negli ultimi 3 anni. Il nostro Langdon che deve cercare, in tutti i modi, di fermare il rilascio di un virus che fermerà l’aumento della popolazione mondiale dato che il nostro pianeta è al collasso. Tra Firenze, Venezia e Istanbul e tra bugie, inganni e corse sfrenate da un monumento all’altro, assistiamo ad un’avventura piena di mistero.
Devo ammettere che come primo approccio a Dan Brown, è stato come uno schiaffo. La sua è una scrittura pulita, diretta e la terza persona non mi ha mai infastidita. Brown ci racconta un pericolo, un allarme. Non mi aspettavo di rimanere senza parole man mano che le pagine andavano avanti. Il terrore che percepivo verso la fine della storia era sincero, come se il mondo dipendesse davvero dalla riuscita della missione del professore.
Ho amato tutta la prima parte, completamente ambientata a Firenze e questo libro per me è stato come fare una passeggiata per le strade di quella città che amo con tutta me stessa. Rivivere le sensazioni di meraviglia dei protagonisti mi ha permesso di provare quel senso di vuoto e pienezza contemporaneamente che solo Firenze è stata in grado di regalarmi. Certo, correvamo da un palazzo all’altro, ma ad ogni angolo ero sopraffatta dalle bellezze descritte con cura da Brown attraverso gli occhi adoranti di Robert.
Non è stato un libro facile da leggere, l’ho dovuto mandar giù a piccole dosi. Mi sono ritrovata più volte a chiedermi se davvero ci fosse gente come Zobrist. Così determinata a sterminare la razza umana, o addirittura disposta a creare un virus per fermarne la crescita demografica.
Sostanzialmente sono una grande amante dei rompicapi, ma come genere di lettura, non mi ero mai avvicinata al thriller/mistery e devo dire che come prima esperienza mi ha parecchio entusiasmato e non vedo l’ora di passare al prossimo romanzo. Avevo messo in pausa Uomini che odiano le donne, forse per una questione di difficoltà con nomi e personaggi, ma la trama mi ha sempre incuriosita. Quindi dopo questa esperienza con Inferno sono decisa a riprovarci.
I personaggi creati dalla penna di Brown sono complessi, sfaccettati e soprattutto ambigui. Le loro ambiguità ci accompagnano dall’inizio alla fine, dove vengono svelati segreti oscuri e piani diabolici.
Il professore è, forse, il personaggio più genuino e vero di tutta la faccenda. Robert si ritrova derubato dei suoi ricordi più recenti e in un paese lontano da casa sua. Costretto a fuggire più volte dalla morte, risolve dilemmi su dilemmi e io rimango profondamente affascinata come Sierra.
Sugli altri non mi dilungo perché temo di incappare nello spoiler quindi vi dico solo che tutti i personaggi e le vicende sono tutti un gigantesco colpo di scena.
Non so che altro dire se non: LEGGETELO.
Io ora vi saluto, spero di farvi ancora compagnia con altri libri. Ciaos