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Stranger Things 4 stagione - Vol 2

E siamo qui. A distanza di pochi giorni dall’uscita del volume 2 della quarta stagione di Stranger Things. Quattro ore di adrenalina pura in...

29/06/22

I miei problemi di costanza.

 Sono una persona orribile.

Ho sempre pensato che questo sarebbe stato il metodo giusto per esprimermi e per far arrivare i miei pensieri alla gente. Sostanzialmente sono una chiacchierona, parlo tantissimo, soprattutto da sola. Ma so anche che il canale audiovisivo per me è il male. Ho provato, in passato, ad esprimermi tramite video o simili, ma non è la cosa che mi riesce meglio. Soprattutto perché sono una persona che si incarta tanto quando parla e sbaglio tantissimo nella scelta delle parole. Poi, parlando tanto, far entrare tutto ciò che voglio dire in un video di una durata decente per non risultare pesante o insopportabile. Certo, andavo per improvvisazione quindi, non avendo una scaletta, non sapevo mai come gestirmi la registrazione del video, e mi perdevo in discorsi inutili. Avrei potuto prepararmi un copione o un canovaccio da seguire, ma mi rendo conto che non sarei in grado di “recitare” ciò che ho scritto. Anche provando a registrare ciò che scrivo qui sul blog, mi viene malissimo. Poi, non sarei propriamente videogenica quindi non mi sento esattamente a mio agio nel registrarmi.

L’unica cosa che, secondo me, sarebbe più adeguata alle mie “problematiche” è lo streaming. Che sia su Instagram, Tiktok o Twitch è indifferente. Per me l’improvvisazione delle live è migliore. Io stessa ne guardo tantissime, su ogni argomento. Quindi sarebbe davvero bello poterne fare, magari più avanti, in un momento più tranquillo della mia vita.

E arriviamo al perché sono una persona orribile.

Sono una persona scostante. Non riesco a tenere fede agli impegni che prendo. Mi piace fare tante cose, le inizio anche con tanta buona volontà ma magari vedo che non vanno come desidero io o che un qualcosa non è uscito esattamente come immaginavo, e mi demoralizzo subito. Non si tratta del seguito o di followers, non è quello che mi interessa. Prima le mie stronzate le raccontavo a quelle 4 persone che mi conoscono ed ero contentissima ugualmente, è proprio alla base, il mio problema. Certo, ho scelto un macrosettore in cui addentrarmi, complicato, ma è ciò che mi piace, ciò che mi fa passare le giornate in tranquillità e ciò di cui parlo con le persone che conosco. Quindi, trattare altro è difficile. Considerando che ho quattrocento miliardi di input, mi fa piangere la mia mancanza di costanza, ma sono una persona che si butta giù facilmente. Magari ho anche una bella idea ma non riesco a realizzarla come si deve e rinuncio subito a tutto. Avevo grandi progetti per questo blog, magari farlo diventare qualcosa di grande, un piccolo progetto con una mia cara amica che non so se riuscirò a realizzare, ma ci sono momenti che mi spingono a dirmi: “ma cosa fai? Lascia perdere tutto e vai a cagare”.

Un altro grande punto di questo sproloquio è il fatto che ritengo di non avere, in realtà non ne ho e basta, le competenze adatte per parlare di ciò che parlo. Mi reputo una persona scarsamente preparata, a differenza di tutte le persone, bravissime, che seguo e che fanno il loro lavoro con grande dedizione e conoscenza. Penso che l’essere fruitrice di determinati prodotti non mi da diritto di dire: “questo prodotto fa schifo, o meno”. Ho timore di risultare presuntuosa nel momento in cui, mi esprimo su qualcosa. Dopotutto c’è gente che ha studiato e che fa questo con cognizione di causa, ma poi mi dico che ho diritto anche io di avere il gusto del bello e di esprimere la mia opinione, senza insultare nessuno ovviamente.

Dopotutto sono una semplice serie tv addicted, che per vedere il nuovo episodio della propria serie preferita aspettava il giorno dopo la messa in onda americana per avere la puntata sottotitolata da quei santi senza volto che facevano la maratona di New York per regalarcela subito e non farci inciampare in spoiler su spoiler. Quanti virus ha preso il mio computer, poverino, per farmi guardare in pace Supernatural senza prendermi spoiler in faccia nei gruppi su Facebook. Ricordo che era il 2017 e quell’anno finivano The Vampire Diaries, Teen Wolf e Pretty Little Liars e si faceva a gara per guardare i fatidici finali prima degli altri. Ricordo i pianti ancora oggi. (non ho visto PLL ancora)

Sono una fan delle serie tv da anni ormai e amo questo ambiente con tutta me stessa. Ormai questi prodotti non sono più un qualcosa di secondario. Ormai le serie sono un culto, per noi fan di vecchia data, e per i nuovi. Quindi è pieno di gente che ne parla, spesso mi chiedo del perché alla gente dovrebbe interessare la mia opinione. Dopotutto sono una signora nessuno e i social sono saturi di persone che parlano di tutto, non vedo perché il mio pensiero debba essere considerato valido da voi.

Forse ho passato troppo tempo a sentirmi non degna di essere ascoltata, a sentirmi dire di non essere brava abbastanza, ad essere meno degli altri. Ah che belli i traumi dell’infanzia, dove i bambini vengono paragonati costantemente tra loro. È logico che dopo anni ci troviamo in queste condizioni, perché abbiamo passato una vita intera ad essere detti di non essere quello che dovevamo essere.

Quindi ora, a 25 anni, mi ritrovo a pensare che, se in 3 elementare avessi studiato di più, ora sarei migliore di come sono adesso (non ho scelto la 3 elementare a caso eh). Costantemente messa a paragone con le mie compagne più brave, con gli amici che prendevano 10, quando io il massimo che portavo a casa era un 7. Il costante essere messa a paragone con gli altri mi ha portato a perdere la voglia di fare, e forse è per questo che mi trovo qui a scrivere. Ho perso la voglia.

Questo discorso super senza senso è un flusso di pensieri. Che non vuole dire nulla, in realtà. Avevo bisogno di parlare di questa cosa che mi porto dentro da anni. Mi ha portata a riflettere sul perché, se a 25 anni, non ho ancora trovato la mia strada, forse è perché quel giorno di tanti anni fa mi è stato detto che non ero brava come Giuditta (nome di fantasia) che sicuramente avrebbe trovato una strada migliore della mia. Io, a tutte le Giuditta della mia vita, ora voglio bene ma, in passato, ho odiato un pochetto, perché erano migliori di me, senza sforzo, da quello che mi facevano capire gli adulti.

Perché non ero brava come Giuditta? Perché, forse, avevo altre qualità. Perché lo studio non era il mio forte. Ma amavo la matematica, Dio se amavo la matematica. Ringrazio ancora oggi la maestra Lalla, che mi ha fatto amare questa disciplina così complicata che mi faceva andare fuori di testa.

Vabbè dai, ora vado, i brutti ricordi mi stanno sommergendo e voglio chiudere questo discorso dicendo che ho deciso che ci proverò. Ci proverò davvero. Voglio continuare a scrivere e lo farò. E se voi sarete con me ve ne sarò eternamente grata.

Vi saluto, un bacio!!


14/06/22

Il ritorno di Klaus e Caroline nella puntata finale di Legacies?

 *Questo documento contiene spoiler di The Vampire Diaries e di The Originals*

Ormai da qualche settimana è stata annunciata la fine dell’universo di TVD e io, onestamente, non so se essere felice o dispiaciuta di ciò. Partiamo dal presupposto che non guardo Legacies, quindi non so cosa Hope stia combinando in quel di Mistyc Falls ma, c’è da dire che quando ho saputo che nel finale sarebbero apparsi sia Candice Accola che Joseph Morgan, ho avuto un moto di curiosità.

Legacies è l’ultimo spin off partorito dalla mente geniale, o diabolica, di Julie Plec e racconta delle avventure di Hope Mikaelson con le gemelle Saltzman alla Salvatore Boarding School. Attualmente è alla sua quarta stagione ed io, di Hope, non so un cazzo. Sono curiosa di sapere cosa succederà nel finale, dopotutto rivedremo Klaus e Caroline, ma non riesco ad interessarmi alle avventure della piccola Mikaelson.

Mi spiego meglio. Gli showrunner di TVD, anni fa, ci introdussero gli Originali nella seconda stagione e hanno avuto tre abbondanti stagioni per far sì che ci affezionassimo a loro tanto da guardare lo spin off a loro dedicato senza batter ciglio. Okay che amare Klaus ed Elijah è facilissimo, soprattutto grazie alla bravura indecente dei loro interpreti, ma abbiamo scavato a fondo nella loro psiche, ci siamo legati indissolubilmente a loro, l’arrivo di Rebekah e gli altri è solo un valore aggiunto. Onestamente, quella famiglia dava a TVD quella scintilla in più che ha portato tutti noi ad amare le stagioni centrali della serie. La terza e la quarta stagione, per me, sono le migliori. Passando a The Originals, invece, è facile affezionarsi ai personaggi principali. La prima puntata ci fa immediatamente capire il tono che vuole prendere la serie, dandoci un plot bello grosso: l’ibrido originale è in procinto di diventare padre e tutti i suoi nemici possono puntare alla piccola Hope per colpirlo visto che è il suo unico punto debole. In quaranta minuti ci introducono una storia che ci ha tenuti col fiato sospeso per più di una stagione regalandoci personaggi straordinari, relazioni intricate e soprattutto un Joseph Morgan al suo massimo. Ammettiamolo, per quanto questa serie si basi sull’intera famiglia Mikaelson, è proprio Klaus quello che ruba la scena a tutti. Gli volevano dare una relazione con Camille ma era praticamente inutile e la fanno fuori alla terza stagione, sia ringraziato il cielo. Ebbene sì, non sono una fan dei Klamille ma bensì dei Klaroline, su cui hanno puntato alla fine. E voglio parlarvi di questo.

Caroline è un personaggio eccezionale, il mio preferito dopo Klaus, parte come una ragazza superficiale e diventa il meglio che potesse mai essere. Il suo essere vampira non è un problema, bensì una forza. Lei è l’unica, tra tutti, che non ha mai desiderato la cura per tornare umana, al contrario di Elena e gli altri. Ammetto che le sue relazioni non sono delle migliori, partendo da Matt arrivando a Tyler che, per me, è il peggio. Per quanto riguarda Stefan non li ho mai visti affiatati, non come coppia almeno. Come migliori amici spaccavano, bellissimi. Non che voglia tirar tutta l’acqua al mio mulino, anche Klaus ha i suoi problemi ma almeno non l’ha mai trattata come l’ultima degli stronzi anzi, nel momento in cui era con lei lui era vulnerabile, non si aspettava la pugnalata alle spalle. Poi, parliamoci chiaro, Candice e Joseph hanno una chimica da far paura, bucano lo schermo, secondo me in un’altra vita quei due erano insieme. Che poi, di concreto, tra loro vediamo quasi nulla, solo un paio di scene solo alla fine ma il loro è tutto un gioco di sguardi, parole non dette e promesse che, forse, un giorno saranno mantenute.

Il loro è un rapporto che abbiamo assaporato non solo in TVD ma anche in TO. Cazzo la prima puntata dello spin off si apre con lui che la chiama lasciandole un messaggio con la speranza di mostrarle, un giorno, la sua città New Orleans. E lei arriva, nell’ultima stagione, a regalarci ciò che avrebbero dovuto darci in TVD. A darci ciò che Julie Plec non ci ha mai davvero voluto dare. Una manciata di episodi in cui i due abbassano le loro difese e sono solo loro. Caroline, ormai donna adulta e lui, finalmente una persona diversa ma, con ancora la sua essenza. Parlano del passato e di come, all’epoca lui fosse troppo grande per lei e di come non fosse davvero il villain nella vita di Caroline. Due anime gemelle incontrate nel momento sbagliato ma che la vita è troppo crudele per farli finalmente vivere ciò che meriterebbero. Con la promessa di un “However long it takes” Klaus e Caroline vengono privati di quel tempo in cui avrebbero potuto viversi davvero. Si ritrovano insieme in un momento di difficoltà, in cui lui lotta per la vita sua figlia e si sacrifica facendomi bestemmiare prepotentemente. Perché, ribadisco da anni ormai, che i finali di TO e TVD avrebbero dovuto essere invertiti. I Salvatore dovevano morire entrambi lasciando finalmente Elena vivere la sua vita da umana senza loro e i Mikaelson si sarebbero dovuti separare. Elijah doveva morire, soprattutto per la colpa della morte di Hayley e non lasciando Hope completamente orfana senza una guida. Nonostante io abbia amato questi finali, non li ho mai accettati del tutto.

Il ritorno di Caroline nel finale mi ha fatto capire come Julie Plec si sia pentita di averci tolto ciò che era naturale sarebbe successo se non avesse spostato gli Originali a New Orleans. È inaccettabile questa cosa, ma comprendo anche che i due non fossero maturi abbastanza, all’epoca, per intraprendere una relazione sana e non tossica. Ma se Klaus non fosse morto mi sarebbe davvero piaciuto vedere un loro scoprirsi nuovamente e per la prima volta contemporaneamente. L’addio che si danno nell’ultima puntata è straziante, quel “I’ll never forget you” sussurrato mi ha uccisa.

Piccola menzione d’onore alla telefonata che i due hanno nella settima stagione quando parlano delle loro figlie. La frase detta da lui “It is not a crime to love what you cannot explain” sono sicura che fosse a doppio significato. Ho pianto tanto.

Ma ora torniamo a ciò che si spera succeda nella puntata finale d questo universo che ci ha dato sia gioie che dolori. Onestamente dubito, anche se ci spero tanto, che ci diano una scena Klaroline. Lui, da alcuni filmati di Joseph, indossa gli abiti dell’ultima puntata di TO quindi, o sarà un fantasma che torna solo per aiutare e congiungersi per l’ultima volta con sua figlia o non saprei. Quindi ora ci tocca aspettare e vedere cosa succede. Io, nel frattempo, mi sto facendo un bel rewatch di TVD, sono arrivata alla fine della quarta stagione quindi sapete in quale punto cruciale della storia io sia.

Bene, ora vi saluto e aspettiamo questo finale. Vi ringrazio di essere arrivati fino a qui e se vi va seguitemi su Instagram, sono simpatica. Alla prossima!!


09/06/22

Stranger Things 4 stagione - Vol 1

 E io che credevo che i Duffer non ci potessero più sorprendere. Quanto mi sbagliavo.

Sono passati poco più di 10 giorni dall’uscita del primo volume della quarta stagione di Stranger Things e ancora penso a ciò che potrebbe succedere nelle prossime puntate, che sono solo due. Ricordiamolo.

Proprio per il fatto che non riesco a staccarmi dal pensare a questa serie, la sto riguardando dall’inizio, restando sconvolta da parecchie cose. Innanzitutto dalla perfezione con cui tutto quadra, dalle piccole bricioline che ci hanno lasciato nel corso degli episodi che si collegano egregiamente nel grande progetto che è questo show. I fratelli Duffer, classe 1984, hanno creato uno spettacolo. Tutto perfettamente centrato, tutto che sembra calcolato al millimetro e se qualcosa è apparentemente lasciato senza spiegazione, loro prontamente ci danno la risposta perfetta.

Stanger things, serie originale Netflix, è il prodotto migliore che la piattaforma potesse tirar fuori e, dopo infinite cagate, finalmente abbiamo uno show ottimo, che tiene incollati allo schermo e che ci lascia col fiato sospeso ad ogni cazzo di episodio. La scelta azzeccata di attori, personaggi, storylines e ambientazioni ci regala un connubio perfetto della rappresentazione di ciò che sono stati gli anni 80 in America. Pur essendo nata nel 1996 e felice di ciò, mi è venuta nostalgia di questi anni così colorati e spettacolari. Nostalgia di qualcosa che non ho mai vissuto. Che meraviglia, poca gente sa fare ciò, soprattutto con un periodo così vicino a quello in cui sono cresciuta. La maggior parte dei prodotti televisivi che riescono in questo sono dedicati ad annate che vanno dagli anni 50 indietro fino al periodo della Firenze rinascimentale, almeno con me funziona così. Quindi questi sono segni di un prodotto ben riuscito.

Dopotutto abbiamo aspettato 3 anni per l’uscita di questa quarta stagione, ricordando che la terza ci ha lasciati con il cliffhanger dei cliffhanger: la presunta morte del mio personaggio del cuore, Jim Hopper. Ricordo che ero distrutta al pensiero della sua scomparsa, infatti mi domandavo quando ci avrebbero dato risposta a questa domanda. Raga abbiamo aspettato 3 anni per sapere se Hopper alla fine sarebbe stato vivo o meno ma, onestamente, sono figlia e orfana di talmente tante serie tv fantasy e fantascientifiche che il motto “Se non vedi il corpo, non è morto” mi ha dato la speranza di cui necessitavo per sopravvivere fino ad ora. Ma comunque avevo ancora due motivazioni per continuare la visione dello show, qualora Jim fosse davvero morto (cosa sacrilega, diciamocelo), e sono Steve e Dustin. Loro due sono ciò che amo di più. Due personaggi bellissimi e soprattutto la crescita personale di Steve me lo ha fatto adorare, soprattutto ora che lo sto riguardando e notando quanto fosse stronzo. E, vista con gli occhi di chi ha patito il bullismo, questo cambiamento è meraviglioso, amalgamato all’amicizia con Dustin, ci regalano un personaggio profondo e sfaccettato. Per quanto riguarda Dustin, devo davvero dirlo? È eccezionale, un personaggio bellissimo che adoro in tutto ciò che fa. Lo trovo più funzionale in un gruppo con i ragazzi più grandi che con i suoi coetanei. A volte sembra che Mike e Lucas non gli diano importanza, che loro siano più bravi e intelligenti. Will in questo caso è come Dustin, il suo pensiero non viene considerato importante, soprattutto nella terza stagione. Ho provato profonda tristezza nel vederlo escluso in quel contesto. La lite che ha avuto con Mike mi ha distrutta. Perché mi sono sempre rivista in lui. Un bambino sensibile, tenuto quasi sotto una campana di vetro dopo gli avvenimenti della prima stagione, poco calcolato dai suoi amici già interessati a relazioni e ad essere più grandi. Will è scosso da profondi traumi, non è il solo, certo, ma con tutto ciò che gli è accaduto ci credo che voglia solo passare del tempo a giocare a D&D con i suoi amici.

Sostanzialmente Stranger Things, in questa stagione, ci mostra una maturazione evidente. I ragazzi sono cresciuti e con loro sono cresciuti il mistery e l’horror. Il nuovo ciclo di episodi è a tratti orrorifica con citazioni ai grandi film horror anni 80, che io amo tanto. Ma c’è un’altra cosa che io amo tanto, in questa stagione: il suo nome è Eddie Munson. Il nuovo personaggio introdotto nella prima puntata, ha rapito il mio cuore. Eddie è il leader dell’Hellfire Club dedicato interamente al gioco di Dungeons&Dragons, a cui Mike, Dustin e Lucas hanno aderito. Ah, se solo lo sapesse Will che i suoi amici, che tanto hanno detestato D&D nella scorsa stagione, si sono iscritti a questo Club. Ma vabbè, gioco a parte, questa parte di narrazione ci introduce Eddie, che incrocia la sua storyline con Chrissy, la prima vittima di Vecna, il villain di questa quarta stagione. Che dire prima vittima sarebbe sbagliato, in realtà, ma ci facciamo andare bene questa dicitura. Eddie è incolpato di questi omicidi ma è soltanto la sfiga che lo perseguita, facendolo capitare nel posto sbagliato al momento sbagliato. Però sono questi gli avvenimenti che lo portano ad aggregarsi alla cricca di Dustin e gli altri che, dopo aver scoperto che Vecna sta ammazzando gente a destra e sinistra, vogliono proteggere Max che pare sia la prossima vittima del cattivo.

Parlando di Max devo ammettere che la sto particolarmente adorando ultimamente. Già dalla morte di Billy, lei inizia ad avere un certo spessore, che qui risalta sempre di più. La quarta puntata è la mia preferita, quella lettera è stato il colpo di grazia. Fortunatamente con lei è andato tutto bene e si è salvata, ma non sappiamo se la stessa cosa succederà per Nancy che, al momento, è intrappolata nell’illusione di Vecna che le sta raccontando tutta la sua storia. In questo caso ci colleghiamo a Eleven, che non chiamerò mai Undi (è osceno), che è sola con il Dr Brenner e il Dr Owens che la stanno aiutando a ripristinare i poteri. Eleven sta scavando nel suo passato, rivivendo vecchi traumi, per ritrovare quel fattore scatenante che le permetterà di riacquistare i suoi superpoteri. In tutto ciò, nel suo viaggio dell’eroina incontriamo Jamie Campbell Bower, che qui è un assistente del Dottor Brenner al laboratorio, che aiuta El ad avere controllo su sé stessa perché pare che non riesca a gestire tutte le sue potenzialità. Che sto assistente fosse in qualche modo collegato a Vecna, o Tecna per le amiche, era palese, dopotutto non chiami Jamie a fare un personaggio del cazzo che muore dopo 10 minuti. Quindi il mio cervello ha iniziato a lavorare dopo la sua comparsa e ha irrimediabilmente realizzato che lui era 001 e che 001 fosse Vecna. Però, quando Victor Creel ha raccontato che Vecna aveva già colpito 30 anni prima mi sono crollate tutte le certezze.

In realtà sono una persona intelligente, quando mi applico e soprattutto per le cazzate, quindi ho iniziato a ragionare su altri possibili collegamenti; di lì sono arrivata alla conclusione che 001, Vecna, l’assistente e il figlio di Victor Creel fossero la stessa persona, ma come tutte queste cose erano collegate ancora non mi era chiaro. Il tutto l’ho pensato quando Victor ha detto a Robin e Nancy che suo figlio era finito in coma e che era morto poco dopo, ma se gli avessero mentito? Dopotutto lui era nella Eichen House (cit. non è il nome vero del manicomio) di Hawkins, gli avrebbero potuto dire qualsiasi cosa. Io mi chiedevo del perché Vecna non avesse ucciso anche il ragazzino, ed ecco spiegato: il ragazzino ha ucciso tutti e ha usato talmente tanto potere da perdere i sensi, notato da Brenner e reso 001. La cosa che mi chiedo è perché Vecna dal 1979 in cui El lo spedisce nel sottosopra, inizia ad attaccare solo nel 1986? E perché solo gente con traumi grandi quanto casa mia? Chissà se lo scopriremo.

Mi è dispiaciuto vedere Will, Mike, Jonathan e amico, lontani da Hawkins. Non voglio che la storia tra Nancy e Johnatan finisca, non abbiamo bisogno di una minestra riscaldata con Steve. Però pare che tra i due le ceneri siano ancora calde quindi temo che almeno un limone ce lo diano, sempre se Nancy non schiatta prima della fine della stagione, lei pare la più papabile. Ha il trauma e la colpa per la morte di Barb e soprattutto Tecna si è rivelato a lei. Se poi scoprono la sua canzone preferita e Eddie ce la suona con la sua meravigliosa chitarra, meglio. Non voglio morti, basta. Mi hanno già traumatizzata abbastanza. E c’è da dire che ho guardato serie dove TUTTI i protagonisti muoiono quindi sono già abituata ma non voglio che muoia qualcuno, sono troppo affezionata a questi personaggi per accettare anche solo una morte. Non mi sono ancora ripresa da Bob, Alexei e Billy.

Adoro che finalmente abbiamo visto Suzie-pooh e che abbia aiutato i ragazzi. Dubito si unisca all’avventura ma già questo piccolo frangente mi è piaciuto. Altra storyline esterna a Hawkins è quella di Hopper che si trova in Kamchatka (se si scrive così), che si unisce a Joyce e Murray che vanno a salvarlo. Hopper che uomo, adoro tutto ciò che fa, ora mi manca solo un limone con Joyce e sono felice, non rompo più il cazzo a nessuno. Quei due devono stare insieme. Adoro più che altro tutto il piano in cui lui dice di essere convinto di essere maledetto, questa roba se la porta dietro dalla prima stagione e ho amato il parallelismo, non vedo l’ora che riveda El e posso piangere per il resto della mia vita.

Cosa più bella in assoluto? Primo episodio, il montaggio al cardiopalma della partita di Lucas e della partita di D&D dei ragazzi, i Sinclair protagonisti assoluti della sequenza, mi ha ricordato tantissimo il montaggio di High School Musical della partita di basket di Troy e del Decathlon di Gabriella per poter andare in tempo alle audizioni e cantare Breaking Free. Minchia i paragoni di spessore eh!?

Ci sarebbe tanto altro da dire ma mi fermo qui, dopotutto mancano altri due episodi e volevo parlarvene bene a stagione conclusa. Intanto vi lascio e vi consiglio di guardare le recensioni, fatte con criterio, di Violetta Rocks e Giulia COSMOPOLINERD perché, come al solito, sono più professionali e corrette.

Violetta: Clicca qui

Giulia: Clicca qui

Prima di lasciarvi volevo dire una cosa stupida di cui mi sono appena resa conto. Ho chiamato Vecna con il nome della Winx Tecna no? Bello come l’unica cosa che salvi le persone da Vecna/Tecna sia la musica, l’elemento di Musa, migliore amica di Tecna. Niente mi faceva ridere.

Ora vi saluto, se avete letto fino a qui vi ringrazio tantissimo. Spero di aver concluso tutto il rewatch per il 1° luglio in modo da arrivare preparata, ho già finito la prima stagione, spero di farcela. Se vi va potete seguirmi su Instagram, sono simpatica giuro. C’è sia la pagina che il mio profilo. Ora vi lascio un bacione grande e vi dico quale canzone mi salverebbe da Vecna: Don’t wake me – Skillet

Ciao!!!

Qui trovi la recensione del volume 2: Recensione spoiler Vol 2

Instagram: @langolodinightstone 

            @nightstone96


Spero tu legga questo