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Stranger Things 4 stagione - Vol 2

E siamo qui. A distanza di pochi giorni dall’uscita del volume 2 della quarta stagione di Stranger Things. Quattro ore di adrenalina pura in...

07/09/22

Sherlock.

 Adoro i detective. Ho una specie di feticcio per queste persone con capacità deduttive straordinarie. Amo perdermi nei loro ragionamenti e i discorsi eterni dei quali capisco meno del 10%. Adoro che mi facciano sentire completamente stupida, ad ogni ragionamento geniale mi chiedo come non abbia fatto ad arrivarci prima io. Povera scema. Mi rendo conto di non essere Sherlock Holmes, L (di Death Note per chi non conosce il magnifico) o Gregory House, okay lui è un medico ma è ispirato a Sherlock. Io almeno un po’ del loro genio me lo meritavo. No eh? Uffa. Mi chiedo se esistano davvero persone con queste capacità straordinarie. Poi vedo sti ragazzini di 10 anni che vanno già all’università oppure, costruiscono robot con le costruzioni di legno e capisco che effettivamente sono io quella nata stupida.

Okay torno in me stessa. Sono qui per parlarvi di Sherlock. Ammetto di essere abbastanza in ansia perché non sento di essere competente abbastanza, o per niente, per parlarne. Per quanto mi riguarda, Sherlock è una di quelle serie che considero perfette, o quasi. Di quelle serie che mettono d’accordo tutti. Non so come dirlo.

Sherlock. Serie di 4 stagioni da 3 film l’una. Film? Sì, film. Gli episodi durano un’ora e mezza l’uno. Più uno speciale.

Tredici episodi di Londra, Benedict Cumberbatch, Martin Freeman e meraviglioso British accent. Non potrebbe esserci nulla di meglio. Forse solo una cosa.

Una quinta stagione, la bramo. La desidero. Ci spererò sempre, dopotutto la porta è sempre aperta. E tutti noi fan la aspetteremo.

Nel frattempo, la guardiamo e riguardiamo perché ogni volta è sempre più bella. La chimica tra Benedict e Martin c’è e si sente tantissimo. Sono pochi gli attori che trasmettono questa sensazione anche oltre lo schermo. Entrambi sono attori eccezionali. E anche quando Martin interpretava uno Hobbit adorabile e Benedict un Drago sputafuoco cattivissimo la loro chimica bucava lo schermo. Spero di rivederli lavorare insieme presto, lasciando perdere tutto ciò che è successo.

Sherlock è stata in lista tanto tempo prima di essere vista. Lo so è un sacrilegio, ma sono amante delle serie lunghe e per me 4 stagioni erano inconcepibili. Perché per me all’epoca non ci si poteva affezionare a dei personaggi in pochi episodi, poi ho conosciuto Eric Effiog (Sex Education) e, avendolo amato dal momento uno, mi sono ricreduta. Quindi, poi, sono rinsavita e giuro di aver visto il primo episodio: “Lo studio in rosa”, qualcosa come 10 volte, da sola, con mia mamma, la mia migliore amica (che poi ha continuato la visione della serie), con mio padre e ancora da sola. Ho talmente adorato quell’episodio che ho comprato il libro di Sir Conan Doyle, Uno studio in rosso che leggerò il più presto possibile.

È una serie geniale, purtroppo non conosco il personaggio letterario. Non ho letto le opere di Sir Conan Doyle, quindi non so se effettivamente Sherlock Holmes sia come Benedict lo ha portato su schermo, o come lo ha fatto Robert Downey Jr (Henry Cavill non lo conto perché, per quanto bono, sono abbastanza certa che quello non fosse Sherlock), però ho amato entrambe le trasposizioni. Come Watson però ho preferito Martin, Jude Law ti amo ma amo più Martino.

Vorrei parlarvi brevemente dei personaggi.

Sherlock. Lo conosciamo insieme a John, ci dà l’impressione di essere uno strambo che offre consulenze investigative alla polizia. Però, poi, scopriamo che effettivamente è un detective coi controcojones. È lui che risolve i casi del povero Lestrade che, non capendone una mazza, lo chiama e si fa aiutare. Sherlock si presenta come, parole sue, un sociopatico iperattivo che risolve casi per non cadere nella tossicodipendenza. Sherlock è un antieroe, non è una persona buona che fa del bene perché è la cosa buona e giusta, lo fa perché altrimenti si farebbe di cocaina dal mattino alla sera. Risolve i casi che ritiene più interessanti, fino a quando non incontra un nemico suo pari: Moriarty. Moriarty lo spinge a fare delle scelte. Scelte che fanno capire, a Sherlock e a noi, che a Watson si è davvero affezionato. Non è solo una persona che si porta dietro e che trascrive le loro avventure, non è solo un coinquilino. Sherlock e John sono amici, migliori amici, come loro stessi ammettono. Entrambi fanno di tutto per salvare la vita dell’altro. Questa loro relazione mi appassiona tantissimo e ogni volta mi lascia senza parole. Su Sherlock c’è tantissimo da dire, è un personaggio profondo, sfaccettato, ambiguo e tanto altro ma voi questo già lo sapete dato che è stato profondamente approfondito. Adorabile sociopatico, Benedict amo la tua voce.

John. Medico militare in congedo, con una vita monotona che cambia totalmente quando incontra il suo futuro coinquilino Sherlock. Lo accompagna nei suoi casi e vivono avventure ai confini del normale. John è la parte emotiva della medaglia, infatti quando Sherlock si finge morto per due anni, vederlo tornare gli fa avere quasi un infarto. In quella particolare sequenza di scene mi sono resa davvero conto della eccellente bravura di Benedict e Martin. John è stato molto male per la scomparsa di Sherlock e rivederlo lo sconvolge, si era rifatto una vita, costruito qualcosa con Mary, fatto crescere quei baffi osceni, continuato il lavoro all’ambulatorio e il ritorno di S. gli stravolge tutti i piani. John però, nonostante si sia imposto di restar lontano da Sherlock e la sua vita, non riesce a farlo e torna a risolvere casi con lui. Fino a quando Mary, sua moglie, muore lasciandolo con la bimba. Lì John non è più sé stesso, non riesce a perdonare Sherlock che aveva promesso di proteggerla, infatti si chiude in sé stesso e non vede oltre la sua rabbia. Però fortunatamente, anche se morta, Mary li fa rinsavire entrambi. Però ciò che penso di John è che la reazione che ha avuto era assolutamente sensata. Dopotutto gli è morta la moglie, mica il gatto. Con una bimba piccola poi. Dai che poi finisce tutto bene e siamo contenti. IO VOGLIO LA QUINTA STAGIONE! No okay, basta. John tivibi. Più che a Bilbo. E io amo Bilbo.

Mycroft. Fratello altrettanto genio di Sherlock. Al principio fa credere di essere una persona fredda e distaccata. Quando, in realtà, più e più volte ha dimostrato il contrario facendoci capire quanto sia legato al fratello minore. Personaggio particolare tanto quanto Sherlock, ma molto più riservato. Non capiamo mai quali siano le sue reali intenzioni. Facendo parte dei servizi segreti inglesi, molto spesso entra in conflitto con i mezzi poco ortodossi del fratello, ma allo stesso tempo fa di tutto pur di non farlo finire nei guai. Uomo emblematico, misterioso. Non sappiamo nulla di lui, ma capiamo chiaramente il suo legame profondo con il fratello nell’ultima stagione, quando davanti alla possibilità di Sherlock di decidere se uccidere John o lui, Mycroft fa in modo di farsi sparare. Perché sa benissimo quanto Sherlock tenga a John. Sa che senza lui sarebbe perso quindi era disposto a sacrificarsi pur di non far morire John. Ciò la dice lunga su Mycroft e sul suo personaggio, per quanto sia davvero lui che ha creato, non volendo, tutto quanto. Con Eurus e Moriarty intendo. Caro Mycroft ti perdoniamo perché ti vogliamo bene.

Moriarty. Nemico storico di Sherlock, letteralmente ossessionato da lui. Sembra sempre sull’orlo di una crisi di nervi, leggermente psicotico. Perfetta nemesi di Sherlock. Però pedina di quello che è stato poi il vero nemico di Sherlock. Eurus. Ma tornando a Moriarty, Jim è talmente ossessionato da fingersi il fidanzato di Molly per avvicinarsi a Sherlock. Crea talmente tanti piani geniali per intrappolarlo e sconfiggerlo che poi vederlo arrendersi e uccidersi così mi ha lasciata con l’amaro in bocca. Mi sarei aspettata qualcosa di più glorioso per un personaggio del suo calibro. Mi dispiace davvero. Anche buttarsi dal palazzo sarebbe stato meno deludente. Ma vabbè, la sua morte non significa che sia sparito del tutto. Anzi. Torna, nei flashback, sulle note dei Queen e noi lo amiamo. Perché sì. Potevi morire meglio. Uffa.

Mary. Personaggio che nel suo piccolo è stata fondamentale. Ha riportato John da Sherlock. Perché lei sapeva quanto siano importanti l’uno per l’altro. Donna con molti segreti, sa farsi apprezzare. Sa farsi voler bene da Sherlock. Che tutti noi conosciamo per la sua sociopatia. Personalmente mi è piaciuta, non il mio personaggio preferito, ma mi è garbata tanto. Scopriamo lentamente i suoi segreti, che non è una dolce infermiera ma una spietata assassina al servizio dei servizi segreti, che il suo nome non è Mary. Ma nonostante tutto John riesce a perdonarla, e lo facciamo anche noi. La cosa bella è che anche da morta rimette in riga John e Sherlock facendoli riavvicinare, visto che sapeva che la sua dipartita li avrebbe irrimediabilmente allontanati. Mary grazie.

Lestrade. Il povero Greg non sa manco lui dove si trova. Detective di Scotland Yard, sono più le volte in cui chiede aiuto a Sherlock che quelle in cui risolve un caso da solo. All'inizio è molto restio nel chiedere una mano a Sherlock ma, andando avanti, si rende conto che la sua presenza è fondamentale per la risoluzione dei vari casi. Dopo tutte le avventure che vivono insieme si crea un legame molto carino, anche se Sherlock sbaglia sempre il suo nome! Greg sei l’esatto esempio di noi che non capiamo nulla quando Sherlock fa le sue deduzioni.

Molly. Oh Molly, quanto ti capiamo. Siamo un po’ tutti innamorati di Sherlock. Chi non lo è? Dai non ci prendiamo in giro (se c’è qualcuno che non lo è me lo faccia sapere così ne parliamo). Molly Hooper. Ragazza adorabile che tenta di aiutare in qualsiasi modo le è possibile Sherlock e John nelle loro indagini (mi ricorda tanto me, quando ero una ragazzina, con il ragazzo per cui avevo una cotta, povera cogliona). Aiuta Sherlock soprattutto quando deve fingere la sua morte. Davvero importante, è quasi il suo angelo custode (cit. Eleonora). La sua scena che più mi ha toccata è stata quando Eurus costringe Sherlock a chiamarla per farsi dire le fatidiche parole. Eurus stronza che non sei altro. Una scena che ti prende a pugni. Benedict e Louise mi hanno distrutta, soffrivano tantissimo entrambi, magistrali. Molly sa che Sherlock non ricambierà mai. Sherlock sa. Un dolore immenso che ha perforato lo schermo e mi ha fatta a pezzettini. Lei lo dice, ma ad una sola condizione. Lo deve dire anche lui. Anche se sa benissimo che non è la verità. Ha solo bisogno di sentirselo dire una volta. Molly un po’ Emily come noi.

Mrs Hudson. La adoro. Che donna aiuto. Proprietaria dell’appartamento a Baker Street. Non è la domestica, come lei afferma più volte. Ma prepara volentieri tè a destra e sinistra ogni qualvolta un ospite si presenta a casa o i due affittuari sono indaffarati. Donna molto gentile che rivela un passato alquanto bizzarro. E nell’ultima stagione ci mostra ciò che non avremmo mai pensato possedesse. Una decappottabile rosso fiammante, con la quale si reca a casa di Watson per dirgli che c’è Sherlock che sta dando d’aceto. Unica davvero. Mi spiace tanto per la scomparsa dell'attrice.

Prima di giungere ad una conclusione volevo spendere alcune parole su Eurus. Sorella minore di Mycroft e Sherlock. Si presenta alle battute finali come la burattinaia di tutto quanto ciò che è successo. Da Redbeard che si rivela l’amico scomparso di Sherlock a Moriarty. Allora. È letteralmente psicopatica. Ammazza l’amichetto di Sherlock per pura gelosia, e quasi ammazza John. Crea una specie di gioco malato in cui rinchiude i nostri protagonisti. È in grado di ammaliare il suo interlocutore e renderlo suo burattino per fargli fare qualsiasi cosa ella richieda. Ed è così che entra ed esce dalla prigione di massima sicurezza in cui è rinchiusa. Eurus è particolare come i suoi fratelli. Anzi è addirittura più geniale di entrambi. Solo che non prova alcun tipo di sentimento, emozione, empatia o simili. È una specie di robot. La sua ossessione per Sherlock è spaventosa. Più di quella di Moriarty. La sua partita a scacchi contro Sherlock durante l’ultima puntata è da brividi. Spietata come non mai, mette alle strette i suoi fratelli. Allo stesso tempo c’è un’urgenza da parte della sorella minore di far sì che Sherlock giungi alla conclusione adatta e la salvi. Il nostro protagonista lo capisce proprio alla fine e riesce a salvarla e a salvare John che nel frattempo sta affogando nello stesso pozzo in cui è morto il suo vecchio amico.

Sherlock è una serie unica, nonostante il suo protagonista lo abbiamo conosciuto in diverse salse, i nostri attori le danno quel qualcosa in più che la rende straordinaria. Ambientata in una Londra dei giorni nostri, non perde la genialità caratteristica dell’opera vista la modernità dei nostri tempi. Ma, anzi, le dona un tocco fresco e attuale. I suoi protagonisti non sembrano assolutamente dei pesci fuor d’acqua, si avvalgono della tecnologia di cui dispongono.

Con Sherlock abbiamo capito quali sono i veri valori della vita. E lo ha capito uno come Sherlock che ha sempre vissuto credendo di non averne bisogno.

Ora devo dire una cosa. Una cosa orribile. Mi odierete, per questo lo rivelo alla fine. Non shippo assolutamente John e Sherlock come coppia. Scusate. Shame on me. Avete ragione. Ma non riesco proprio a vederli insieme. Anzi. Quando li guardo vedo quelle amicizie che incontri solo una volta nella vita, se sei fortunato. Con quella persona che sai, a prescindere, ci sarà nella tua vita. Non importa cosa succeda. Un amore che va oltre quello relazionale. Di quella persona che sposeresti, ma non perché ne sei attratto, ma perché siete perfetti insieme. Auguro davvero a tutti di trovare un amore, un’amicizia così. Come John e Sherlock. Imprescindibile.

Va bene, direi che ho parlato anche troppo, ora voglio sentire voi. Se vi va, raccontatemi cosa ne pensate e se siete d’accordo con ciò che ho detto. Detto questo, vi saluto e vi mando un grande bacio virtuale e alla prossima!

Ah e se vi va, seguitemi su instagram mi chiamo @langolodinightstone. Ogni tanto sproloquio su tutto e ci sono commenti a caldo. Ora vi saluto davvero. Ciao!!


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