Avrei voluto dare una ragione a questo post, tipo pubblicando una recensione, ma onestamente non riesco a pensare ad altro se non a questa serie ormai DA MESI. Il mio cervello è da due anni che pensa solo una cosa: Colin e Penelope. Penelope e Colin. Ormai non si parla di altro, cosa succede cari amanti di Bridgerton?
Perché questi due ci piacciono tanto? Come insegna la mia
cara amica Claudia, gli Enemies to Lovers (come Kate e Anthony) sono quel
genere che tutti amano ma Colin e Pen sono tutto fuorché nemici. Ammetto di
aver aspettato questa stagione più di ogni altra cosa nella mia vita sin da
quando nel lontano 2020 ho bingewatchato l’intera prima stagione di Bridgerton
innamorandomi di quel birichino di Benedict (e del Duca, ammettiamolo). Quindi
per amor di completismo (chiamiamolo così e non disagio) ho fatto le mie amate
ricerchine e ho scoperto che la mia nuova ossessione aveva una fonte: Julia
Quinn.
Julia Quinn, autrice di questa serie di libri autoconclusivi
ambientati nell’epoca regency, nei primi del 1800. Serie di otto libri dedicati
ad altrettanti fratelli, i fratelli, appunto, Bridgerton. Ad oggi mi mancano da
leggere gli ultimi due, ovvero quelli dedicati ai più piccoli, Hyacinth e
Gregory.
In realtà la mia passione per questa serie di libri nasce a
causa di Benedict. Il secondo fratello, protagonista del terzo libro, mi ha
spinta in pochissimi secondi a farmi leggere il romanzo a lui dedicato,
fregandomene ALTAMENTE dei primi due, rispettivamente dedicati a Daphne e
Anthony. In realtà la mia curiosità era stata stuzzicata anche da quel
personaggino che era Penelope Featherington, che Netflix (dimostrandoci che non
ha imparato un cazzo da Gossip Girl) ci spoilera suBBito suBBito essere in realtà
Lady Whistledown (la GG del 1800). Penelope, più carina e meno insopportabile
di Dan Humphrey, mi ruba il cuore e mi fa entrare in sintonia con lei fin da
subito (forse perché anche io da ragazzina ero perdutamente innamorata del mio
vicino che non mi si filava nemmeno di pezza) e mi dico: “Io devo assolutamente
sapere se quella ragazza e Colin finiscono insieme.” Quindi, presa dalla
disperazione recupero i libri di Benedict e Colin in fretta e furia,
innamorandomi follemente delle loro storie d’amore. E quindi tale disperazione
è proseguita quando ho realizzato che, dal 2020 avrei dovuto aspettare più di quattro
o cinque anni per vedere ALMENO la stagione dedicata a Benedict, immaginate la
delusione mista alla gioia che ho provato quando hanno annunciato che la terza
stagione sarebbe stata quella dedicata a Colin. Ero molto contenta
dell’annuncio ma allo stesso tempo sconfortata dal fatto che molto
probabilmente ci faranno aspettare ancora un bel po’ prima di vedere il nostro
Benedict innamorato.
Però ammettiamo che i tempi ormai erano maturi per dare a
Colin e Penelope la loro storia, visto che nelle due precedenti stagioni i due
sono stati abbastanza centrali. Almeno non abbiamo aspettato 12 anni come la
povera Pen.
Andiamo quindi per gradi. Cosa ci è piaciuto della prima
stagione per farcela amare così tanto? Semplice. Il duca. No, okay scherzo
(manco troppo). Se devo essere onesta: lo scandaloso sesso nell’epoca regency
dove agli uomini non era consentito toccare la pelle delle donzelle in età da
marito. Perché sì. Il duca e Daphne fanno tanto sesso. Ed è ciò che è piaciuto
a noi sporcaccione. Tutti conosciamo la storia che lega Simon alla sua amata, perché
è stata sulla bocca di tutti per tantissimo, TROPPO tempo. Tant’è che, quando è
arrivata la seconda stagione, che tutti si aspettavano più zozza della prima,
quasi ce semo rimasti de merda quando abbiamo visto due scene in croce di
porcherie e niente più. Ma Bridgerton ci insegna che non ci darà quello che
chiediamo e basta (e cioè zozzerie), ci sarà di più. Amore. Tanto amore. Quello
che Violet augura ai suoi figli. L’amore tra Daphne e Simon è stato solo un
piccolo assaggio di quello che scopriremo in futuro. Come l’amore sfuggente,
nascosto e latente di Anthony e Kate. Quello sfrontato, sfacciato e svergognato
di Benedict e Sophie. Quello timido (inizialmente), passionale e plateale di
Colin e Penelope. Insomma, ne avremo davvero per tutti i gusti.
Ma quindi perché Colin e Penelope fanno così tanto scalpore?
Perché FINALMENTE abbiamo una protagonista NON magra, con un corpo non conforme
ai canoni della tv, amata, desiderata, romanticizzata e non feticizzata da un
male gaze prettamente maschilista. Perché Bridgerton è tutto per il puro
piacere femminile. Apprezzato da tutti. Mai volgare. Sempre sexy mai oltre. Un
corpo come il mio. Un corpo non magro finalmente viene messo in risalto,
dimostrando che siamo tutti degni di essere protagonisti della nostra vita.
Ho amato tantissimo tutto. Dal desiderio che sboccia lentamente
in Colin mentre Penelope ignara gli ha solo chiesto un bacio. Scena che, tra
l’altro, HO AMATO per l’aderenza ai libri, perché noi lettori non vogliamo
tutto uguale, ci sono quelle piccole cose che desideriamo ci siano all’interno
della trasposizione ma poi, per quanto mi riguarda, potete fare il cazzo che
volete senza snaturare i personaggi e la storia. Infatti, non mi sono adirata
quando ho scoperto dell’esistenza di Lord Debling. Anzi, ho adorato quel
personaggio e se Colin non esistesse, molto probabilmente, tiferei per lui.
Sostanzialmente mi piace come abbiano integrato storyline
esterne senza snaturare il prodotto. La mia pretesa infatti è che la serie sia
fruibile da chiunque, chi ha letto i libri e chi no. Perché è una cosa che
ritengo fondamentale, il fatto che si possa guardare un prodotto audiovisivo
CAPENDO TUTTO senza dover ricorrere ai libri. Leggere il libro deve essere un
piacere, una volontà del fan, non una necessità causata dal non aver usufruito
di un prodotto completo.
Detto questo ad oggi non mi dispiacciono i cambiamenti fatti
all’interno delle storie, certo Daphne e Simon hanno avuto la trasposizione più
simile al libro, ma non sono dispiaciuta del risultato ottenuto con la seconda
stagione (seppur io abbia preferito la versione cartacea perché abbiamo un
visconte veramente approfondito) e quello che stiamo vedendo con la terza. Non
mi faccio teorie su ciò che saranno le prossime stagioni perché per ora, pare,
stiano seguendo la leggera linea tracciata dall’autrice Julia Quinn.
Ora voglio parlare di una cosa importante: il fantomatico
dimagrimento di Penelope nel libro “Un uomo da conquistare”. Penelope NON
dimagrisce per conquistare Colin, come sottolineato da molte persone. Innanzitutto,
il dimagrimento di Pen non è il dimagrimento che la fa apparire bella agli
occhi della società, ANZI, Pen rimane comunque nell’ombra e non magra, perché
il suo non è effettivamente un dimagrimento. Nel libro viene citato il grasso
infantile, rimane in carne, semplicemente è più donna, avendo nel quarto libro
28 anni. È una cosa che ci tengo a ribadire, visto che mi sento molto affine al
suo personaggio (il tizio di cui ero innamorata da ragazzina non ha mai
ricambiato, come è successo a Pen, ma ora siamo amici e lo ritengo una delle
persone più importanti della mia vita).
Ho tante cose da dire ma magari ne parlerò più avanti, i
pensieri mi si accavallano nel cervello non permettendomi di dar loro una forma
decente. Magari dopo l’uscita della seconda parte della terza stagione ne
parliamo ancora. Ma sì, Bridgerton, una favoletta per ragazzine è tutto questo
e molto altro ancora, vorrei parlarvi di Daphne e il Duca, di Anthony c’è
troppo da dire, così come di tutti gli altri. Quindi vi saluto cari lettori,
alla prossima.
Xoxo
Lady Anna Nightstone.
Nessun commento:
Posta un commento